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Francia: previsto calo nella produzione di energia nucleare, a rischio la sicurezza energetica

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Secondo quanto riportato da Javier Blas di Bloomberg, l’azienda francese EDF ha abbassato le previsioni di produzione di energia nucleare per quest’anno a 275-285 terawattora. 

Il cambiamento nella previsione di potenza è notevole, in calo rispetto ai precedenti 280-300 TWh, con un calo di circa il 5% dell’output previsto,  che EDF attribuisce a scioperi sui programmi di manutenzione e a prolungate interruzioni della manutenzione per risolvere problemi di corrosione da stress. La sua precedente previsione era già una revisione significativa – per non parlare della terza revisione – e rappresentava un minimo di 30 anni, dovuto in parte a una serie di manutenzioni arretrate durante la Covid.

Per il prossimo anno, EDF ha mantenuto la stima della produzione di energia nucleare a 300-330 TWh. Per il 2024, EDF punta a una produzione compresa tra 315 e 345 TWh.

L’analista di Refinitiv Nathalie Gerl ha definito “massiccio” il cambiamento delle prospettive nucleari di EDF. Solo un mese fa l’operatore di rete francese RTE e l’operatore di rete del gas GRTgaz avevano dichiarato che i tagli di energia erano “improbabili” anche nei mesi più freddi. Tuttavia, le loro previsioni indicavano che sarebbe stato necessario ridurre il consumo di energia durante l’inverno, anche se fosse stata disponibile più energia nucleare. Ora abbiamo un’ulteriore revisione al ribasso deill’output energetico nucleare che dovrà o essere compensato con maggior utilizzo di gas naturale, o con un taglio ai consumi, quest’ultimo effettuabile solo con dei blackout.

I prezzi del gas presso il mercato europeo potrebbero risentire di questa notizia, anche perché, dopo un ottobre insolitamente caldo, ci si aspetta che novembre e dicembre siano leggermente più freddi, aumentando la necessità di riscaldamento per le abitazioni e le attività dei cittadini europei, aumentando la domanda di gas naturale.

La Francia ha poi un problema di rifornimento del carburante nucleare per le centrali, attualmente proveniente in parte dalla Russia, esattamente come il gas. Parigi ha espresso la volontà di aumentare la propria capacità di elaborazione dell’uranio, ma si tratta di un processo che non si può compiere in tempi brevissimi.  La produzione di energia nucleare rappresenta il 70% del mix di elettricità in Francia, per cui il calo di produzione previsto nell’energia nucleare costituisce un bel problema.

 

 


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