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Francia: esplode il deficit commerciale con l’estero, a livelli mai visti prima

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L’energia nucleare non è sufficiente a Parigi per salvarsi dal massacro energetico, anzi la scelta di calmierare fortemente i prezzi energetici, unita Il deficit commerciale della Francia è salito a 17,49 miliardi di euro nel settembre 2022, superando le stime del mercato che prevedevano un divario di 14,3 miliardi di euro. Si è trattato del più grande divario commerciale dall’inizio delle registrazioni disponibili nel gennaio del 1970, principalmente a causa di un deterioramento della bilancia energetica (13,1 miliardi di euro), mentre il deficit non energetico si è leggermente ridotto di 0,1 miliardi di euro. Nel frattempo, le esportazioni sono aumentate del 23,6%, raggiungendo il livello record di 52 miliardi di euro, mentre le importazioni sono aumentate del 41,1%, raggiungendo anch’esse il livello record di 69,5 miliardi di euro. Considerando il terzo trimestre del 2022, le esportazioni sono aumentate del 5,1% e le importazioni dell’8%, ampliando così il deficit commerciale a 47,6 miliardi di euro, a causa dell’aumento degli acquisti di elettricità e gas naturale liquefatto.

Per capire quanto sia grande questo deficit commerciale dobbiamo vederlo in prospettiva storica maggiore

Non che la Francia abbia mai avuto grossi surplus, ma, a questo punto, la situazione è particolarmente pesante. Come si riequilibra la bilancia commerciale? esportando di più, e importando di meno. Il secondo punto si ottiene con…. la cattiva austerità, facendo pagare i veri prezzi energetici, o quasi. Macron rischia di diventare molto impopolare.

 

 

 

 


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