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Energia

EDF rischia una sberla multi-miliardaria dai propri impianti nucleari nel Regno Unito

EDF ha realizzato 11 miliardi di euro di utile nel 2023, ma le perdite per Hinkley Point C, nel Regno Unito, e gli investimenti per i nuovi impianti nucleari rischiano di cancellare questi utili nei prossimi anni

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L'impianto nucleare di Hinkley Point C nel Soomerset
L'impianto nucleare di Hinkley Point C nel Soomerset

Il colosso francese dell’energia che sta dietro a Hinkley Point C ha registrato un utile di 10 miliardi di euro, ma il pericolo legato al nucleare britannico è dietro l’angolo, più minaccioso dell’Ammiraglio Nelson: infatti l’utile è avvenuto, per ora, nonostante l’esplosione dei costi nella realizzazione dell’impianto nucleare Hinkley Point C nel Soomerset.

I risultati annuali pubblicati venerdì mostrano che EDF ha registrato un utile netto per il 2023 di 10 miliardi di euro (8,5 miliardi di sterline), rispetto alla perdita di 17,9 miliardi di euro dell’anno precedente, dopo che diversi reattori sono stati chiusi per riparazioni e mentre la crisi energetica attanagliava il mondo.

Il mese scorso, EDF ha rivelato che Hinkley sarà probabilmente ritardato fino al 2029 o addirittura al 2031 e che il prezzo potrebbe raggiungere i 46 miliardi di sterline, 54 miliardi di euro odierni. Questo rispetto al budget iniziale di 18 miliardi di sterline e all’apertura prevista per il 2025. Quindi 6 anni di ritardo e 30 miliardi di euro di maggiori costi! Chi paga?

La costruzione dell’impianto è iniziata nel 2016, la prima gettata di calcestruzzo è del 2017, questo rende la costruzione prolungarsi per 15 anni. Ovvio che i costi siano esplosi.

EDF ha dichiarato che molti dei costi aggiuntivi sono stati causati dal governo britannico che ha insistito su costose misure di sicurezza aggiuntive dopo il disastro nucleare di Fukushima del 2011.
Questi problemi hanno portato a nuove tensioni con il governo francese, il cui ministro delle finanze Bruno Le Maire ha detto a Claire Coutinho, il segretario all’energia del Regno Unito, che la Gran Bretagna dovrà sborsare altri soldi per il progetto. La Gran Bretagna insiste che EDF deve pagare i costi aggiuntivi.

I contratti relativi a Hinkley impongono a EDF l’onere di portare a termine la costruzione senza alcun salvataggio da parte del Regno Unito. Tuttavia, la Gran Bretagna si affida a EDF anche per la costruzione del reattore Sizewell C nel Suffolk, aggiungendo un’ulteriore dimensione ai negoziati.
Luc Remont, amministratore delegato di EDF, ha dichiarato di essere in trattative con il governo britannico per il “finanziamento a lungo termine” di Hinkley e Sizewell C. Remont ha dichiarato: “Stiamo ovviamente discutendo con il governo britannico su entrambi i progetti”.

L’amministratore delegato di Centrica, Chris O’Shea, che detiene una quota di minoranza del 20% nelle operazioni nucleari di EDF nel Regno Unito, giovedì ha confermato che la sua azienda sta discutendo il cofinanziamento di Sizewell C.

Remont ha dichiarato: “Stiamo discutendo con il governo britannico e altri investitori per definire il finanziamento di Sizewell C”.

Intanto la Francia, comunque, riesce a produrre più energia nucleare, mentre il Regno Unito vede una continua decadenza anche in questo settore:

EDF ha sottolineato la sua preoccupazione per gli investimenti nel Regno Unito, sottolineando che l’anno scorso ha speso 3,6 miliardi di sterline ma ha guadagnato solo 3,4 miliardi di sterline, su cui ha pagato anche 600 milioni di sterline di tasse.

Remont ha dichiarato che Hinkley potrebbe essere ancora redditizio per EDF nonostante i costi aggiuntivi e i ritardi, aggiungendo che l’azienda vuole completarlo il prima possibile. I risultati finanziari di EDF sono migliorati lo scorso anno grazie al ritorno in funzione della maggior parte dei suoi reattori, con un aumento della produzione nucleare francese di 41,4 terawattora (TWh) a 320,4 TWh.

Però questo utile di EDF potrebbe non continuare: i flussi di cassa del gruppo saranno nuovamente sotto pressione quando gli investimenti annuali saliranno a circa 25 miliardi di euro in pochi anni, rispetto ai 19,1 miliardi di euro dello scorso anno. Questo perché il governo francese vuole che EDF costruisca almeno sei nuovi impianti nucleari e che adatti la rete elettrica del paese alla crescente produzione di energia solare ed eolica. Del resto l’età media delle centrali francesi è elevata e ormai richiedono profondi aggiornamenti.


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