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Economia

Dunkelflaute, ovvero perché lasciare l’Atomo per le energia Rinnovabili è stato un pessimo affare per la Germania

Dunkelflaute, ioè i peridi invernali di nebbia e poco vento, sanno diventando il terrore energetico della Germania, perché l’energia rinnovabile cala dei quattro quinti, mandando i prezzi alle stelle.

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La Dunkelflaute, un termine tedesco che letteralmente significa “calma oscura”, è diventata una delle sfide più significative per il sistema energetico tedesco nel suo ambizioso percorso verso le energie rinnovabili, una sfida che, allo stato attuale, sta perdendo.

Questo fenomeno meteorologico, caratterizzato da periodi di alta pressione atmosferica accompagnati da una fitta coltre di nubi e nebbia, crea condizioni particolarmente avverse per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Durante questi periodi, che si verificano più frequentemente nei mesi invernali tra ottobre e febbraio, la produzione di energia sia eolica che solare subisce un drastico calo. La fitta copertura nuvolosa, che può raggiungere una densità tra 0,7 e 0,9, riduce significativamente l’irradiazione solare, mentre le condizioni di alta pressione comportano una quasi totale assenza di vento. Il risultato è una drammatica riduzione della produzione energetica da fonti rinnovabili, che può scendere sotto il 20% della capacità nominale degli impianti.

Un esempio di Dunkelflaute del 2023

Questa situazione ha conseguenze dirette sul mercato energetico tedesco. I prezzi dell’elettricità subiscono impennate significative, poiché il sistema deve ricorrere rapidamente a fonti alternative di energia per compensare il deficit produttivo. La necessità di attivare centrali di backup, spesso alimentate a combustibili fossili, non solo aumenta i costi operativi ma mette anche in discussione l’efficacia della transizione energetica verso fonti più pulite. L’energia elettrica  non può essere accumulata, o almeno a costi contenuti e per tempi lunghi, quindi la capacitp di produzione

Un Dunkelfalute sta proprio accadendo ora. Il risultato del crollo non controllabile dell’energia a fronte di una domanda stabile è ovvio, in un sistema di merato: il prezzo è andato alle stelle, sfiorando i 370 euro per MW

Il problema della Dunkelflaute evidenzia una vulnerabilità intrinseca di un sistema energetico fortemente dipendente da fonti rinnovabili intermittenti. La sfida non è solo tecnologica ma anche economica: il mantenimento di una capacità di riserva sufficiente a compensare questi periodi di scarsa produzione comporta costi significativi, che si riflettono inevitabilmente sulle bollette dei consumatori finali.

La questione solleva interrogativi fondamentali sulla sostenibilità di lungo termine di un sistema energetico basato principalmente su fonti rinnovabili. Mentre la Germania continua a perseguire i suoi obiettivi di transizione energetica, diventa sempre più evidente la necessità di sviluppare soluzioni innovative per lo stoccaggio dell’energia e di mantenere un mix energetico sufficientemente diversificato per garantire la stabilità del sistema. Magari la Germania dovrebbe ripensare l’uscita dal nucleare, ma non lo farà mai con i Verdi e forse neanche con al CDU, che si è dimostrata spesso serva sciocca dei diktat dei Green. 

La Dunkelflaute ci ricorda che, nel percorso verso un futuro energetico più sostenibile, dobbiamo fare i conti con le sfide concrete poste dalla natura stessa delle fonti rinnovabili.


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