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Dollaro alle stelle, fiducia a pezzi, Euro abbandonato a se stesso. Sarà una settimana interessante..

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Questa in cui entriamo sarà una settimana sicuramente interessante. Tra guerra, problemi energetici e tensioni inflazionistiche si preparano un po’ di rivoluzioni dal lato economicoi e finanziario.

I timori inflazionistici hanno mandato il Dollar Index, l’indice che compara il valore del Dollaro con un  basket delle principali valute mondiali, alle stelle.

Bisogna tornare al 2002 per vedere questi valori di Dollar Index. Cosa significa in pratica? Che tutto quello che è materia prima, pagata  in dollari, con prezzi già alle stelle, sarà pagata in modo ancora più caro.

Un altro indice mostra come la settimana sarà interessante, più o meno come lo furono i giorni dell’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei. L’indice della fiducia dei consumatori non solo è ai minimi, ma è a minimi non visti negli ultimi 10 anni. Il consumatore USA vede la tempesta arrivare, ha speso lo spendibile a debito, e ora non si aspetta nulla di buono.

Questo fa presagire una bella contrazione dei consumi USA,. unico mercato che tirava piuttosto bene, almeno sino ad ora. Questo porterà da un lato ad un calo del surplus commerciale verso gli USA, già in corso, con un calo delle produzioni industriali europee, ma anche all’esplosione di bolle immobiliari in America.

E finiamo con la ciliegina sulla torta: la signora Lagarde ha buttato sotto il TIR l’Euro per combattere l’inflazione, mandando i tassi d’interesse alle stelle. L’Idea della BCE e nordioca è che è emglio sacrificare uno o due stati sull’altare dell’inflazione, mostrando l’immagine di un finto sostegno, piuttosto che litigare con la Germania e i suoi satelliti nordici. Il tasso sui BTP è al massimo dal 2014

La “Fine della ricreazione”, come l’hanno chiamata i paesi nordici, o meglio la fine del “Whatever it takes”porterà a pressioni politiche sull’italia che comunque porteranno male, cioè:

  • a politiche economiche distruttive, come le tassazioni patrimoniali, che porteranno povertà a noi, e nessuna ricchezza al resto dell’Europa. Immaginiamo di punire l’Umbria finanziariamente e pensare che una mossa del genere possa portare ricchezza al resto dell’Italia, ecco quello è ciò che hanno in mente la BCE e la UE;
  • in alternativa alla rottura definitiva dell’area euro.

Questa settimana non sarà decisiva per questo punto, ma se la BCE resterà bellamente a guardare, allora sarà indice di quanto disinteresse vi sia nella moneta unica da parte dei padroni tedeschi. Comunque la guerra europea contro l’Italia non abbasserà l’inflazione, che ha la sua base nelole sbagliate politiche energetiche di Bruxelles, ma servirà solo ad alimentare scontento e depressione. Il pane per chi desidera la repressione continua.

 

 

 

 

 


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