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Crollo prezzi alla produzione in Svezia, e non è un buon segno

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Una bella doccia scozzese. Così  potremmo descrivere l’andamento dell’inflazione alla produzione in Svezia.

I prezzi alla produzione in Svezia sono scesi del 2,1% su base annua nel mese di maggio 2023, il primo calo dal gennaio 2021, rispetto all’aumento dell’1,3% del mese precedente e alle aspettative del mercato di un calo del 2,9%.

La principale pressione al ribasso è stata esercitata dal continuo calo dei prezzi dei prodotti legati all’energia (-29% rispetto al -14,4% di aprile). Anche i costi sono aumentati a tassi più contenuti per i beni di consumo (9,9% contro 11,3%). Escludendo i prodotti energetici, i prezzi alla produzione sono aumentati del 5,6%, in rallentamento rispetto all’aumento dell’8,4% del mese precedente.

Su base mensile, i prezzi alla produzione sono crollati dell’1,7%, rispetto al calo dell’1% di aprile e al consenso del mercato che prevedeva un calo dell’1%.

Ecco il relativo grafico

Se analizziamo l’andamento su un orizzonte quinquennale vediamo che questo segnale non è per nulla positivo, perché il precedente momento in cui i prezzi alla produzione sono calati è stato durante la crisi COVID, quando l’economia era ferma:

Questo è l’ennesimo segnale di un rallentamento economico globale sempre più imminente, che però viene bellamente ignorato dalle banche centrali occidentali.

 


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