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Economia

Crescita economica USA migliore delle attese. Ora la palla passa alla Federal Reserve

Gli USA crescono più delle attese, ma l’inflazione è sotto controllo. Che faranno ora le autorità monetarie? Finalmente ribasseraanno i tassi?

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L’economia statunitense è cresciuta più rapidamente del previsto nel secondo trimestre, grazie ai solidi guadagni nella spesa dei consumatori e negli investimenti delle imprese, mentre le pressioni inflazionistiche si sono attenuate, lasciando intatte le aspettative di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve a settembre.

Il rapporto anticipato del Dipartimento del Commercio sul prodotto interno lordo del secondo trimestre, pubblicato giovedì, ha mostrato che la crescita dello scorso trimestre è stata favorita dalla creazione di scorte e dall’aumento della spesa pubblica.

La ripresa del mercato immobiliare, tuttavia, è regredita e ha rappresentato un piccolo freno per l’economia.

Il disavanzo commerciale si è ulteriormente ampliato, sottraendo crescita al PIL e rimanendo il maggior campanello d’allarme dell’economia a stelle e strisce, ma è anche un effetto della crescita dei consumi, quindi del benessere. 

Ecco un gradico sull’andamento dell’economia:

La spesa per i consumi, che rappresenta più di due terzi dell’economia, è aumentata a un tasso del 2,3% circa, dopo aver rallentato all’1,5% nel trimestre gennaio-marzo.

La spesa è stata trainata dall’aumento degli esborsi per servizi come l’assistenza sanitaria, gli alloggi e le utenze, nonché per le attività ricreative.

L’economia degli Stati Uniti continua a superare i suoi omologhi globali, nonostante i pesanti rialzi dei tassi della banca centrale nel 2022 e nel 2023, grazie alla tenuta del mercato del lavoro. Mentre gli USA festeggiano, la UE langue e non cresce. 

Il prodotto interno lordo è aumentato a un tasso annualizzato del 2,8% lo scorso trimestre, come ha dichiarato il Bureau of Economic Analysis del Dipartimento del Commercio nella sua stima anticipata del PIL del secondo trimestre.

Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto un aumento del PIL del 2,0%.

Nel primo trimestre l’economia è cresciuta dell’1,4%. I funzionari della banca centrale considerano un ritmo dell’1,8% come tasso di crescita non inflazionistico, per cui, considerando entrambe i trimestri, non c’è ancora da preoccuparsi.

La crescita è stata comunque più lenta rispetto al 4,2% registrato nella seconda metà dello scorso anno.


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