COME LA BCE MANDA I SOLDI DIRETTAMENTE IN TASCA AI PESCI GROSSI

Il COVID ha portato la BCE a creare un programma di riacquisto specifico, in grado di dare il dovuto supporto sia agli stati che volevano finanziare campagne di aiuti per i propri cittadini sia, fatto meno conosciuto, direttamente le società private che volevano farsi finanziare dalla banca centrale.

Il programma, chiamato PEPP, Pandemic Emergency Purchase Program (non c’è grande fantasia a Francoforte), compra 750 miliardi di titoli, privato e pubblici, ma c’è una grande differenza: mentre i titoli pubblici possono essere comprati SOLO sul mercato secondario, cioè dalle banche o da altre istituzioni finanziarie, quelli delle società private possono essere comprate DIRETTAMENTE  DAGLI EMITTENTI, cioè al mercato primario.

Quindi mentre la BCE per statuto NON PUO’ finanziare direttamente uno stato, al contrario può pagare direttamente un privato, comprandogli le sue obbligazioni che rendono praticamente zero. Il risultato? Si mantengono in vita società PRIVATE magari ormai “Zombie” cioè non più efficienti e che mai saranno più in grado di generare utili, ma che si mantengono in vita assorbendo risorse finanziarie pubbliche che magari potrebbero essere utilizzate diversamente.

Vediamo due numeri:

Questi sono gli acquisti complessivi nel settore pubblico:

Quindi la BCE ha comprato 186 miliardi di titoli pubblici, di cui 37 italiani, ma ben 46 tedeschi. Interessante è che anche la scadenza media dei titoli, cioè 67,6 anni, non male come scadenza.

Però quanto è stato comprato nel settore privato? Vediamo:

In totale sono stati comprati 48 miliardi di titoli del settore privato, ma vediamo come questi siano stato acquistati principalmente direttamente dalle aziende. Si trata principalmente di Commercial Paper, praticamente ricevute bancarie ancora da scontare. Poco meno del 25% dei soldi utilizzati per gli acquisiti di titoli di stato, che vanno in aiuto di TUTTI i cittadini, sono stati utilizzati per per finanziare un pugno di grande società private….

Bella e socialmente giusta la BCE, non è vero?