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Come fanno le armi cinesi ad arrivare sul fronte ucraino dalla parte russa??

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È una costante dall’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte di Mosca nel 2022, ma parti e componenti cinesi – così come droni e alcune armi – stanno trovando la loro strada sul campo di battaglia e aiutano l’esercito russo.

La questione è tornata sotto i riflettori in seguito a un video postato su Telegram dal leader ceceno Ramzan Kadyrov che mostrava una serie di nuove attrezzature militari, tra cui otto veicoli blindati non armati di fabbricazione cinese.
I veicoli sembravano essere un modello multiuso chiamato “Tiger” o “China Tiger” e il video ha portato a un nuovo esame degli armamenti cinesi che aiutano lo sforzo bellico del Cremlino, una possibilità sollevata da governi ed esperti occidentali da qualche tempo.

È difficile stabilire quando e come i veicoli cinesi siano finiti in Cecenia, o come possano essere impiegati sul campo di battaglia, se mai lo saranno.

Sebbene l’equipaggiamento sia senza dubbio di fabbricazione cinese, diversi esperti militari con cui ho parlato hanno dichiarato che è improbabile che si tratti di una vendita ufficiale, affermando che il Tiger è ampiamente esportato in tutto il mondo – anche in Africa e in Tagikistan – e che Kadyrov afferma nel video che “acquistiamo regolarmente equipaggiamento militare che aiuta i nostri combattenti a essere più efficaci nel risolvere i compiti a loro assegnati”.

Prechè questo equipaggiamento militare è importante

Finora non ci sono prove che la Cina abbia fornito aiuti militari formali, come spedizioni di munizioni o sistemi d’arma completi.

Un’azione di questo tipo comporterebbe per Pechino un grave costo in termini di reputazione, e la Cina ha invece scelto di assumere una posizione diplomatica intorno alla guerra, per proporsi come pacificatore.

Tuttavia, gli esportatori cinesi hanno fornito componenti di sistemi d’arma e tecnologia a doppio uso alle aziende russe di difesa sottoposte a sanzioni.

Un nuovo rapporto del Wall Street Journal ha scoperto che i droni iraniani utilizzati dalla Russia in Ucraina avevano nuove parti cinesi prodotte quest’anno.

La rivelazione dimostra che nuovi componenti cinesi continuano ad arrivare in Iran, dove poi si dirigono verso la Russia. Secondo un’indagine, la parte cinese è stata prodotta a gennaio, spedita in Iran, installata e poi inviata in Russia e utilizzata contro l’Ucraina ad aprile.
Sebbene non si tratti di un vero e proprio supporto militare, ciò evidenzia la complessità delle catene di approvvigionamento e la moltitudine di modi in cui i Paesi possono ancora eludere le sanzioni.

Un’altra recente indagine dell’Organized Crime and Corruption Reporting Project ha tracciato un percorso di esportazione di droni cinesi dalla Cina alla Russia fino al campo di battaglia, passando per i Paesi Bassi e il Kazakistan, attraverso un insieme di società di proprietà russa. Quindi queste armi arrivano alla Russia anche con utili da parte di intermediari internazionali anche di paesi europei. Alla fine quando c’è da fare utile le armi trovano sempre la strada “Giusta” da percorrer.

 


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