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Cina: l’inflazione cresce meno delle attese. Politica dell’offerta o Covid Zero??

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la Cina non si scalda con l’inflazione, anzi la vede scendere. L’inflazione annuale cinese è scesa al 2,1% a/a nell’ottobre 2022 dal 2,8% del mese precedente, rispetto al 2,4% previsto dal mercato. Si tratta del dato più basso da maggio, dovuto a un rallentamento dei costi sia alimentari che non alimentari. I dati ufficiali hanno mostrato che l’inflazione alimentare è scesa al 7,0% dal picco di settembre (7,0% vs 8,8%), nonostante un’ulteriore accelerazione dei prezzi della carne suina. Inoltre, l’inflazione non alimentare è rallentata all’1,1% rispetto all’1,5% di settembre, tra aumenti più contenuti dei prezzi dei trasporti e delle comunicazioni (3,1% vs. 4,5%) e della sanità (0,5% vs. 0,7%); e un calo del costo degli alloggi (-0,2% vs. 0,3%), con un’inflazione invariata sia per l’abbigliamento (allo 0,5%) che per l’istruzione e la cultura (all’1,2%). La Cina ha fissato un obiettivo di CPI intorno al 3% per il 2022, lo stesso del 2021. I prezzi al consumo core, escludendo i prezzi volatili di cibo ed energia, sono aumentati dello 0,6%, lo stesso ritmo di settembre. Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,1% a ottobre, rispetto alle stime e alla lettura di settembre dello 0,3%.

Ecco il relativo grafico:

Cosa dimostra questo grafico? Almeno tre cose:

  • la politica monetaria non influenza più di tanto l’inflazione. La Cina ha una politifca molto espansiva ora, soprattutto se confrontata con Fed e BCE, eppure l’inflazione cala;
  • questo calo può essere dovuto ad una politica industriale attenta ad accumulare più materie prime energetiche quando i prezzi erano bassi e che ancora adesso si appoggia a forniture di gas e petrolio russo a prezzi scontati;
  • sicuramente però ha effetto anche il rallentamento economico legato all’applicazione della politica Covid Zero, con decine di milioni di persone in lockdown e quindi con un rallentamento economico diffuso che rende difficile ogni aumento dei prezzi.

Quindi, per una serie di fattori interni ed esterni, la Cina non risente delle fiammate inflazionistiche che colpiscono Europa e Usa. Un successo per la stabilità di Xi Jinping.

 

 

 

 


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