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Chi vuole strozzinarci con i fondi europei?

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Venerdì sera il MEF ha pubblicato un comunicato, il 272, in cui si annuncia che per via “delle ampie disponibilità di cassa e delle ridotte esigenze di finanziamento” non si terranno le aste dei titoli con scadenza superiore a 10 anni, a tassi d’interesse NEGATIVI, che erano previste il 10 dicembre  né quelle di CTZ per martedì 29 dicembre né quelle di titoli a medio lungo termine previste per il 30 dicembre.

Per i restanti titoli, le cedole sono allo 0% per i BTP a tre anni, e allo 0.95% per i BTP a 7 anni.

Come dire: i rendimenti dei nostri titoli non sono mai stati così bassi e così poco onerosi per lo Stato e le nostre tasche. E allora perché privarsene? Addirittura, perché privarsi dei titoli a interessi negativi, per il cui collocamento le banche dealer pagano lo Stato?

Il fatto di dichiarare che le casse dello Stato sono piene, e tutto sommato possiamo privarci di qualche asta, poi, quando milioni di lavoratori non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione che viene anticipata da imprenditori messi apposta sul lastrico, o gli imprenditori dell’horeca non hanno ricevuto il sia pur minimo aiuto, pur essendo costretti a lavorare a ritmo ridotto con la chiusura alle 18 mentre l’alberghiero e l’extra alberghiero è fermo, e ha dovuto cancellare le ultime provvidenziali prenotazioni per Capodanno per via delle demenziali dichiarazioni di un Luigi XVI in preda a un’allucinazione da mitomania – “i miei ministri sono i migliori” – costituisce la pistola fumante di quanto viene fatto a questo paese.

Il Tesoro sta quindi decidendo deliberatamente di ricorrere meno alle aste “pubbliche” – economiche e garantite dalla BCE – per spingerci nelle fauci del MES, e la sua riforma, nonché per accettare quanti più prestiti possibile dall’Unione europea, cosicché invece di emettere titoli il nostro Tesoro, sarà l’Unione europea a emetterli, oltre al MES, di cui ricordiamo lo statuto ambiguamente privatistico, di organizzazione intergovernativa e non ente dell’Unione europea, ma che una manina sinistra come quella di Gualtieri ha reso compatibile con i Trattati grazie all’aggiunta dell’articolo 136 nei Trattati, con procedura non legale per un cambiamento sostanziale dei Trattati (cfr. MES: il golpe è servito. Forcheri )

Un regalo a questo mercato, che compra i titoli del MES garantiti da noi, dalle nostre tasse, dal nostro lavoro, dal nostro patrimonio, dai nostri impegni, dai nostri contributi,  un regalo alle loro speculazioni:

Mercato privilegiato del MES

Ora qua abbiamo la flagranza della volontà premeditata di una cricca al governo e nei ministeri che vuole frenare il rifornimento monetario “normale” che al momento è particolarmente vantaggioso, tanto più che i titoli a scadenza di oltre dieci anni renderebbero alle casse dello Stato immediata liquidità da non restituire, gli interessi negativi.

(Bagnai dichiara che nelle casse del Tesoro ci sono 77 MLD di liquidità)

Ora a parte il salto sulla sedia quando si legge delle ricche casse dello Stato e del ridotto bisogno di finanziamenti, come mai nella Legge del Bilancio si prevede un aumento delle entrate fiscali per gli anni 2021 e 2022? E nessun aumento delle spese, nessun aumento di ricorso al mercato? Siamo in un contesto emergenziale in cui il governo continua a ingiungere a intere classi di lavoratori di non lavorare, senza risarcimenti o risarcimenti irrisori.  Pertanto la Legge di Bilancio dovrebbe prevedere un aumento di ricorso al mercato, un aumento delle spese e una riduzione delle entrate fiscali.

Inoltre, nel tradimento del 5s  e di Gualtieri che ha dato il suo consenso alla riforma del MES all’Eurogruppo, senza alcun mandato in tal senso, nonché alla continuazione del progetto di Unione bancaria con il completamento del Fondo di risoluzione bancario e del backstop, intravvedo il progetto di “liquidare” le banche che sono nel braccio del meccanismo della supervisione della BCE, quelle per intenderci di una certa entità, mentre le altre, quelle piccole e territoriali, le poche che ci rimangono, andranno a “morire” naturalmente, come conseguenza dell’isolamento nei pagamenti interbancari provocati dal sistema bancario europeo.

Mi spiego: nel passaggio previsto dai bonifici bancari ai pagamenti negli smartphone, e in vista della cashless programmata, le banche diventeranno inutili, ed è prevista la transizione agli strumenti digitali, i quali, diventano moneta. Moneta facebook, moneta Visa, moneta Alipay (Chase Morga), moneta Amazon ecc ecc. Strumenti di “pagamento” delle previste monete digitali delle banche centrali o CBDC, con cui si stanno accordando per il cambio di paradigma di verghiana memoria: cambiare tutto per non cambiare nulla.

Potranno cambiare anche nome ma gli azionisti dietro saranno sempre JP Morgan, Blackrock, State Street, Vanguard, The Capital Group, Norges bank (?) e pochi altri. Potrebbero cambiare nome anch’essi, nelle fusioni con i fondi dell’est, e gli accordi con il dragone cinese, ma i grossi azionisti anonimi dietro le quinte, saranno sempre gli stessi in carne ed ossa e sangue. Potrebbero cambiare persino il nome della persona fisica, li usano questi trucchetti, ma sono i pescecani che non hanno nessuna intenzione di mollare l’osso.

Se fare due + due significa  essere tacciati di “complottisti”, ebbene rispondo che preferisco essere definita – a torto – “complottista” che non essere diversamente intelligente, diversamente onesta o diversamente pensante. Per non dire altro.

Nforcheri 6/12/2020

Riferimenti

Risultati della ricerca per “MES” – Nicoletta Forcheri (wordpress.com)

Borghi vs Gualtieri: «Lei non ha nessun mandato a dire si al MES» (scenarieconomici.it)

Borghi: «Ecco perchè la riforma del MES è una pistola puntata alla tempia» (scenarieconomici.it)


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