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Caos in Germania: tutto bloccato dopo il primo buco da 60 miliardi, in attesa che cresca

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Il bilancio e le discussioni relative in Germania sono state congelate, dopo che la decisione della Corte Costituzionale, hanno bocciato un fondo speciale da 60 miliardi fuori bilancio, minacciando di bocciatura altri 100 miliardi e mettendo in crisi i piani del governo, come riportato anche dal FT.

Una commissione parlamentare doveva riunirsi oggi, 23 novembre, per valutare il progetto di bilancio, ma la riunione è stata cancellata, mostrando come il lavoro su questa essenziale legge sia in arretrato e tutto debba essere riscritto, con la maggioranza di centro sinistra e verdi nel caos, mentre la CDU chiede chiarezza sui cifre e tempi e la fine dell’anno si avvicina.

Tra l’altro questa confusione potrrebbe coinvolgere gli otto miliardi promessi all’Ucraina come aiuto finanziario nella guerra alla Russia,

Il problema è semplice: il governo non sa come tappare il groppo buco da 60 miliardi che la Corte Costituzionale ha aperto vietando lo spostamento dei fondi speciali dalla finalità della lotta al covid alla lotta contro il cambiamento climatico e l’aiuto alla transizione energetica.

Il congelamento è stato ordinato da Werner Gatzer, segretario di stato del ministero delle finanze tedesco, in una lettera indirizzata a 17 ministeri vista dal Financial Times. In esso, ha affermato che il verdetto della Corte costituzionale significa che “l’intera situazione del bilancio deve essere rivalutata”.

Gatzer ha affermato che tutti gli “stanziamenti di impegno” per il resto del bilancio 2023 “devono essere bloccati, con effetto immediato”. Il Parlamento tedesco e la Corte Suprema sono esentati dal congelamento.

Un funzionario governativo ha sottolineato che “gli obblighi di spesa esistenti verranno onorati, ma non ne assumeremo di nuovi”. Ha detto che non si tratta di un “congelamento della spesa” e che in casi eccezionali “gli stanziamenti possono essere sbloccati”.

Crisi anche nella difesa e nella politica estera tedesca

Ad essere minacciati sono i fondi per il rinnovo dell’esercito tedesco e l’aiuto all’Ucraina. Martedì il ministro della Difesa Boris Pistorius ha visitato Kiev e ha dichiarato che sarebbero stati erogati finanziamenti immediati per un totale di 1,3 miliardi di euro. I funzionari ucraini hanno recentemente espresso preoccupazione per il fatto che l’incertezza sulla continua assistenza da parte degli alleati europei e statunitensi abbia messo a rischio la “stabilità macrofinanziaria” del loro paese.

La Germania quindi si sta avviando verso l’irrilevanza politica internazionale perché i suoi vincoli di bilancio le impediscono di stanziare una cifra adeguata nel rinnovo delle forze armate e nell’aiuto dei paesi e dei governi che, in teoria, appoggia. Una situazione ridicola per un paese che reclama la guida della UE e che, appunto, spiega il vicolo cieco in cui si è avviata l’Unione continentale.

Basta una sentenza per demolire il governo tedesco

Il fulcro della sentenza della Corte costituzionale era il “fondo per il clima e la trasformazione”, FSM, fuori bilancio perché gestito dalla società finanziaria di stato KTF,  del governo Scholz, un veicolo fuori bilancio utilizzato per incanalare di tutto, dai sussidi per le fabbriche di semiconduttori e batterie agli investimenti nella scricchiolante rete ferroviaria tedesca. Un pastrocchio attorno al quale era costruito il bilancio tedesco.

Poco dopo essere salito al potere nel 2021, il governo di Scholz ha deciso di stanziare 60 miliardi di euro di fondi coronavirus non spesi al KTF, che è uno dei 29 veicoli di questo tipo tenuti fuori dal bilancio del governo, per un totale di circa 870 miliardi di euro.

Uno dei più grandi è il Fondo di stabilizzazione economica o WSF, da 200 miliardi di euro. Istituito originariamente durante la pandemia, è stato riproposto dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia per proteggere i consumatori dai costi energetici più elevati. È stato utilizzato per finanziare un tetto ai prezzi dell’elettricità e del gas. Il ggoverno voleva trasferire i fondi dal WSF al FSM, ma la Corte Costituzionale ha detto NO. Tra l’altro vanno sotto accusa anche altri fondi fuori bilancio, debiti nascosti con furbizia che però ora tornano a galla.

Eppure anche il FSM è caduto vittima della sentenza della Corte costituzionale. In un’altra lettera di Gatzer ai 17 ministeri consultati dal FT, ha affermato che le autorizzazioni di prestito per il FSM “secondo l’attuale situazione giuridica, non possono più essere utilizzate”.

Ha affermato che tutte le spese previste dal budget del WSF per il 2023 e non ancora utilizzate saranno bloccate “con effetto immediato”. Un funzionario del ministero delle Finanze ha affermato che i pagamenti per il tetto di gas ed elettricità non saranno influenzati.

Alla domanda sulla lettera di congelamento delle spese di Gatzer, Kevin Kühnert, segretario generale del partito socialdemocratico (SPD) di Scholz, ha detto che ciò non significa che lo Stato abbia smesso di spendere soldi.

Compensare i 60 miliardi di perdita dal bilancio sarebbe possibile in modo semplice e intellettualmente onesto, allentando il “Freno del debito” e facendo quindi più deficit. Però il partito liberale FDP, guaardiano del bilancio, è contrario, per cui la Germania va verso uno stallo che blocca tutte le spese e le attività previsionali, rendendo Berlino la parodia di una capitale funzionante e lo specchio della UE.

 


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