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California: se continuano con le norme restrittive rischiano di restare con i serbatoi vuoti

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La Chevron, multinazionale del petrolio californiana, ha avvisato lo stato della California che, se proseguirà con le proprie politiche ambientali, condannerà i propri concittadini a pagare il carburante molto più di quanto accade negli altri stati USA e pure di non trovare più carburante. Il tutto perché i legislatori continuano ad applicare politiche volte a scoraggiare la produzione e lavorazione di petrolio.

Gli automobilisti californiani hanno pagato una media di 4,94 dollari per gallone di benzina negli ultimi tre mesi del 2023, circa 1,72 dollari in più rispetto alla media nazionale e il premio trimestrale più alto mai registrato, secondo i dati compilati da Bloomberg. Lo Stato ha gli standard più severi del Paese in materia di carburanti a basse emissioni di carbonio che incoraggiano le raffinerie a convertire il petrolio in diesel rinnovabile. Tali conversioni riducono l’offerta di benzina, facendo salire i prezzi, ha detto Walz.
“Sapevano che sarebbe successo quando hanno scritto la legislazione”, ha detto. “Il problema è che il consumatore sta iniziando a rendersene conto. Sta diventando doloroso. Il modo in cui i politici hanno affrontato la questione è stato: “Diamo la colpa alle compagnie petrolifere””, ma queste reagiscono e fanno ricadere, a loro volta, la responsabilità sulle leggi californiane.

L’ufficio del governatore della California Gavin Newsom ha dichiarato in un comunicato che le impennate del prezzo della benzina che lo stato ha subito sono dovute alla mancanza di pianificazione da parte delle compagnie petrolifere. Ha accusato le società petrolifere di non aver investito nel rinnovamento degli impianti di raffinazione californiani, facendo ricadere quindi i costi sui consumatori, ma, in realtà, le società già sono nei problemi a giustificare la propria  permanenza nello stato dal punto di vista economico.

L’ultimo punto critico è la proposta di stabilire un margine massimo ai profitti di raffinazione in California, una scelta da stato socialista che, nella mente di Newsom, dovrebbe far ribassare i prezzi dei carburanti. Per Chevron è già difficile giustificare progetti di crescita nelle sue due raffinerie californiane – che rappresentano circa il 30% della capacità dello stato – a causa del piano che prevede la fine delle vendite di motori a combustione interna entro il 2035, il che sventrerebbe il mercato della benzina. Con una legge che limita i profitti la Chevron ha interesse solo a chiudere e trasferire altrove, magari in Texas, dove non sono imposti tetti agli utili, le proprie attività.

Tra leggi restrittive e obiettivi ambientali le società non hanno nessun interesse a investire in attività petrolifere in California, ma questo ha delle conseguenze che potrebbero andare ben oltre la sola differenza di prezzo nei carburanti. Le raffinerie “stanno prendendo decisioni che ci stanno portando su un percorso in cui potrebbe esserci un problema di affidabilità”, ha detto Walz. “Potresti non avere la disponibilità di benzina se le cose non dovessero andare come vuole il governo. È un gioco pericoloso”.  Senza raffinerie il carburante deve essere importato, e se ci sono dei problemi un domani i californiani potrebbero trovarsi con i serbatoi a secco!


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