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Bud Light: la società licenzia centinaia di lavoratori dopo il fallimento della campagna “woke”

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Il detto “get Woke Go Broke” purtroppo viene soprattutto pagato dagli innocenti lavoratori che nulla avevano a che fare con le scelte dei vertici. La campagna promozionale autodistruttiva fatta da Bud Light con l’uso Dyladi n Mulvaney, influencer transessuale da maschio a femmina, ha portato a quella che ormai per gli analisti è una perdita permanente di quasi il 25% della quota di mercato e questo ha costretto Anheuser-Busch InBev a licenziare centinaia di lavoratori.

Il Wall Street Journal ha riferito mercoledì sera che Anheuser-Busch, che vende Budweiser e Stella Artois, taglierà il 2% della sua forza lavoro statunitense di 18.000 dipendenti. La società ha affermato che i licenziamenti non avranno alcun impatto sui lavoratori in prima linea come il personale del birrificio e del magazzino.

“Anche se non prendiamo mai queste decisioni alla leggera, vogliamo assicurarci che la nostra organizzazione continui ad essere pronta per il futuro successo a lungo termine”, ha dichiarato in una nota l’amministratore delegato di Anheuser-Busch Brendan Whitworth.

Whitworth ha continuato: “Questi cambiamenti nella struttura aziendale consentiranno ai nostri team di concentrarsi su ciò che sappiamo fare meglio: preparare un’ottima birra per tutti”.

La ristrutturazione interesserà i ruoli aziendali e di marketing negli uffici di New York, St. Louis e Los Angeles. Il due percento della forza lavoro totale è pari a circa 380 posizioni che possono ringraziare la politica aziendale

All’inizio di luglio, Ardagh Group, un produttore di bottiglie di vetro che stipula un contratto con Anheuser-Busch, ha annunciato la chiusura degli stabilimenti in North Carolina e Louisiana. Le chiusure comporteranno il licenziamento di 645 dipendenti, tutto perché il direttore marketing di Bud Light, laureato ad Harvard (ora licenziato), ha pensato che sarebbe stata un’ottima idea celebrare i “365 giorni da ragazza” di Mulvaney.

Dai colletti blu degli impianti di imbottigliamento ai colletti bianchi degli uffici aziendali e di marketing di Anheuser-Busch, ci sono centinaia di persone innocenti, se non molte di più, che sono disoccupate a causa del fallimento delle strategie “Woke” dei vertici. Chi veramnte protegge i lavoratori?


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