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Bill the butcher, la vera storia di “Gangs of New York”

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Martin Scorsese è uno dei più grandi registi Statunitensi, capace di segnare un epoca e di farsi annoverare quale regista di punta del movimento culturale noto come New Hollywood che, tra la metà degli anni 60 ed i primi anni 80 rinnovò profondamente il cinema a stelle e strisce donando nuova linfa alla filmografia mondiale; di Scorsese  si riconosce l’abilità tecnica nel gestire la macchina da presa e l’utilizzo di elaborati movimenti di macchina oltre che un montaggio capace di donare dinamismo e ritmo serrato all’azione, ma tolte queste qualità da puro maestro della macchina da presa a farlo spiccare vi è un indubbia capacità di scrittura, messa sempre al servizio della narrazione: personaggi ricchi di sfumature e multidimensionali che raccontano la propria storia senza perdersi in moralismi di sorta, mentre intrecciano il loro cammino in storie complesse e dense di sfumature emotive e psicologiche. Ma non siamo qui a parlare dei film di questo grandioso narratore, attraverso la rubrica IMPERIUM come ben sapete parliamo di storia, e Scorsese è da sempre un profondo conoscitore della storia Statunitense oltre che un attento esploratore della sottoculture urbane a tinte USA.

Innumerevoli sono i film che tratteggiano la vita di gangster, truffatori e terroristi nella filmografia del nostro, realizzati con perizia e meticolosità da un documentarista che racconta la sinossi del suo Paese; tra di essi non può che spiccare Gangs of New York, kolossal travagliato che vide la luce nel 2002 e che racconta la sottocultura violenta, razzista e confessionale di New York durante la Guerra Civile Americana. Ispirato al trattato risalente al 1927 “The Gangs of New York: An informal history of the underworld” scritto da Herbert Asbury, il racconto offre un’ampia panoramica della storia delle gang e della criminalità organizzata nella cittadina, esaminando le band che si spartivano la piazza, i loro leader, le rivalità e le attività che praticavano fornendo un ritratto dettagliato del sottobosco criminale che contribuì a caratterizzare la storia della città. Lasciando quindi da parte il film, che vi invito caldamente a recuperare, addentriamoci nella storia di uno tra i maggiori leader dei famigerati Five Points, quartiere simbolo della city, capace di far tremare il sangue nei polsi dei suoi concittadini al solo nominarlo: questa è la storia dei Bowery Boys, guidati dalla mannaia di William Pool, meglio noto come “Bill il macellaio”.


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