Seguici su

Esteri

Venezuela: le sanzioni torneranno se non miglioreranno le condizioni democratiche delle elezioni

Gli USA avvisano il venezuela che la sospensione delle sanzioni dipende solo da come si comporterà il governo Maduro nella tornata elettorale di questo weekend

Pubblicato

il

Gli Stati Uniti prorogheranno il regime di alleggerimento delle sanzioni per il Venezuela solo se il governo Maduro compirà dei progressi rispetto agli impegni assunti lo scorso anno per garantire elezioni regolari.

Questo secondo un rapporto della Reuters che ha citato un portavoce del Dipartimento di Stato che ha detto: “In assenza di progressi da parte di Maduro e dei suoi rappresentanti in termini di attuazione delle disposizioni della road map, gli Stati Uniti non rinnoveranno la licenza alla sua scadenza il 18 aprile 2024”.

Il rapporto arriva sulla scia della notizia che i funzionari statunitensi e venezuelani si sono incontrati in segreto a Città del Messico per discutere l’estensione del regime di aiuti a condizione che il Venezuela attui le riforme elettorali.

Nell’ottobre dello scorso anno, gli Stati Uniti hanno concesso a Caracas una deroga di sei mesi alle sanzioni sul petrolio, dopo che le due parti avevano discusso di riforme elettorali che avrebbero dato all’opposizione venezuelana una possibilità nel prossimo voto di luglio.

Tuttavia, pochi mesi dopo, il governo Maduro ha effettivamente vietato alla leader dell’opposizione, Maria Corina Machado, di candidarsi, provocando le minacce di Washington di un ritorno delle sanzioni.

In seguito alla rinuncia alle sanzioni dello scorso ottobre, il Venezuela aveva pianificato di espandere la sua produzione di petrolio da meno di 800.000 bpd a oltre 1 milione di bpd. Da allora, le prospettive si sono affievolite e sembrano destinate ad affievolirsi ulteriormente quando mancano tre giorni a Caracas per segnalare la volontà di attuare le riforme su cui gli Stati Uniti insistono.
Nel frattempo, grazie all’allentamento delle sanzioni, a marzo le esportazioni di petrolio del Venezuela sono salite ai massimi dal 2020. L’aumento è stato determinato principalmente dalla corsa degli acquirenti ad assicurarsi i carichi in vista del ritorno delle sanzioni.

Il ritorno sembra quasi certo, soprattutto dopo che il Presidente Maduro ha dichiarato lunedì alla TV nazionale che “Andremo avanti con una licenza o senza licenza, non siamo una colonia gringo”.


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


1 Commento

1 Commento

  1. Pingback: Primi effetti delle sanzioni: la raffineria Oreln cancella i contratti d'acquisto dal Venezuela

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento