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Crisi

Va TUTTO BENE, anzi, benissimo!

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somaro con cravatta

Quasi ogni giorno, le borse mondiali, specificatamente quelle statunitensi, aggiornano i massimi storici, arrivando a vette mai toccate, INIMMAGINABILI solo qualche mese fa.

L’indice S&P 500 (le 500 aziende a maggiore capitalizzazione quotate a Wall Street) nel marzo del 2013 era intorno ai 1550 punti e sentivo parlare di un target intorno ai 1670 come di un’eresia.

Oggi, a distanza di un anno esatto, siamo ai 1880 punti, bel il 22% in più.

Affermo da un paio di anni che l’economia reale MONDIALE è notevolmente peggiorata a causa della autoflagellazione imposta dalla U€ a trazione teutonica che ha voluto risolvere con una pesantissima PENITENZIAGITE deflattiva la bolla creditizia da loro stessi innescata.
In pratica, dopo averci fatto riempire di DEBITI, propiziati da leggi iperliberiste, garantiti dal cambio fisso della moneta comune €Uro e, infine, dagli Stati medesimi, hanno operato come operarono quegli “astuti” personaggi che IMPOSERO alla sconfitta Germania della prima guerra mondiale delle condizioni IMPOSSIBILI da soddisfare, preparando il terreno al nazismo e al secondo conflitto mondiale.

La deflazione che avrebbero desiderato SOLO per gli “allegri” Paesi GIIPS, atta a far stringere la cinghia a 160 milioni di abitanti per ripagar loro i debiti incastrati nel target2, è SFUGGITA di mano ed ha infettato prima il resto della €Uro-zone e poi si è propagata al resto del globo.

Dall’alto di grigi ed austeri palazzi di governo, personaggi fuori dal tempo e dalla realtà ci dicono che va TUTTO BENE, anzi, benissimo!

Ai massimi governanti di questo lurido pianeta sembra sfuggire una cosa fondamentale: se non c’è qualcuno che COMPRA sarà difficile che qualcun altro VENDA.

Questi somari incravattati e cravattari hanno dimenticato che i miei consumi sono i redditi di qualcun altro e viceversa, e che, nel mondo globalizzato odierno, la velocità dell’onda di ridondanza è MASSIMA.

Se Europa non compra, Cina non vende; se Cina non vende, Cina non compra; se Cina non compra, “contoterzisti” e “materiaprimisti” non vendono e se non vendono quest’ultimi i 2/3 della popolazione mondiale NON MAGNA. E chi non magna diventa pericoloso, così pericoloso da giocarsi la vita per una ciotola di riso.

Nel corso dell’ultimo anno, se possibile, la situazione si è aggravata ulteriormente: non c’è giorno che non si senta di nuovi tumulti scoppiati in qualche parte del globo che si vanno ad aggiungere a tutti gli altri già in corso.

Quella che è prossima ad esplodere sarà la “superbolla” che potrebbe mettere fine alla parola CAPITALISMO.

Sarò un pessimista cosmico, una Cassandra senza baffi, ma …. leggete cosa scrive J.K. Galbraith ne “il grande crollo” a proposito del “va TUTTO BENE” classico di chi la realtà non vuol vederla, o non può vederla, poiché completamente distaccato da essa:

<Fino all’inizio del 1928, anche un uomo di mentalità conservatrice poteva credere che i prezzi delle azioni ordinarie stessero mettendosi al passo con l’aumento degli utili societari, con la prospettiva di aumenti ulteriori, con la pace e la tranquillità dell’epoca, e con la certezza che il governo non avrebbe tassato gli utili più del necessario. Con l’inizio del 1928 la natura del boom cambiò. Cominciò sul serio la fuga in massa verso la finzione, elemento essenziale della vera orgia speculativa. Era ancora necessario rassicurare coloro che esigevano un legame, sia pure tenue, con la realtà. Tuttavia, come in TUTTI i periodi di speculazione, era venuto il momento in cui la gente cercava non di convincersi della realtà delle cose, ma di trovare pretesti per evadere verso un nuovo mondo di fantasia.>

<Il 4 dicembre 1928 il presidente USA Coolidge al congresso: “Mai un congresso degli USA si è trovato si è trovato di fronte a una prospettiva più gradita di quella che si presenta nel momento attuale” … “bisogna considerare il presente con soddisfazione e prevedere il futuro con ottimismo”>

<A Wall Street, come altrove nel 1929, pochi desideravano una seria depressione. A Wall Street, come altrove, c’era una profonda fede nel potere degli scongiuri. Quando il mercato crollò, molto cittadini di Wall Street avvertirono immediatamente il pericolo reale, che era quello di un’influenza nociva sul reddito e sull’occupazione, sulla prosperità in genere. Bisognava evitarlo. La formula magica preventiva prescriveva che il maggior numero di persone importanti ripetessero che il pericolo non si sarebbe verificato. Esse lo ripeterono spiegando che il mercato azionario era semplicemente la schiuma e che la reale sostanza della vita economica era nella produzione, nell’impiego, nella spesa, tutte cose che sarebbero rimaste inalterate. Nessuno aveva la certezza che la realtà fosse questa. Come strumento di politica economica, lo scongiuro non tollera piccoli dubbi o scrupoli.>

E allora, di che ci stiamo a preoccupare?

Va TUTTO BENE, anzi, benone!

Peccato che #Leviathan si è svegliato.

Roberto Nardella, 07 febbraio 2014.


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