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USA e Regno Unito attaccano gli Houthi dopo la risoluzione dell’ONU per la fine degli attacchi nel Mar Rosso

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Gli USA e il Regno Unito hanno lanciato un attacco contro le infrastrutture militari degli Houthi nello Yemen sotto il loro controllo.

Il Presidente Joe Biden ha dichiarato di aver ordinato gli attacchi “in risposta diretta agli attacchi senza precedenti degli Houthi contro le navi marittime internazionali nel Mar Rosso”.

“Oggi, sotto la mia direzione, le forze militari statunitensi, insieme al Regno Unito e con il supporto di Australia, Bahrein, Canada e Paesi Bassi, hanno condotto con successo degli attacchi contro una serie di obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli Houthi per mettere in pericolo la libertà di navigazione in una delle vie d’acqua più vitali del mondo”, ha dichiarato il presidente in una dichiarazione rilasciata dalla Casa Bianca.

Biden ha aggiunto che “non esiterà a prendere ulteriori misure per proteggere il nostro popolo e il libero flusso del commercio internazionale, se necessario”. L’attacco nhha coinvolto anche Australia Baharain e Canada.

Le forze degli Stati Uniti e della coalizione “hanno effettuato attacchi deliberati su oltre 60 obiettivi in 16 sedi di militanti Houthi sostenuti dall’Iran, tra cui nodi di comando e controllo, depositi di munizioni, sistemi di lancio, impianti di produzione e sistemi radar di difesa aerea”, secondo una dichiarazione del comandante centrale delle forze aeree statunitensi, il tenente generale Alex Grynkewich. Sono state utilizzate più di 100 munizioni a guida di precisione “di vario tipo”. Ecco un video sugli effetti degli attacchi

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite aveva approvato mercoledì una risoluzione che invita il gruppo ribelle Houthi dello Yemen a “cessare i suoi sfacciati” attacchi nel Mar Rosso, mentre Stati Uniti e Gran Bretagna hanno accennato ad attacchi militari.

Gli avvertimenti giungevano mentre i militanti sostenuti dall’Iran continuano da settimane una campagna di lancio di droni e missili contro le imbarcazioni che si trovano in questa rotta di navigazione di vitale importanza per il commercio, che a loro dire sono una vendetta contro Israele per la sua campagna militare a Gaza.

Il voto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è stato di 11 voti a favore, 0 contrari e quattro astensioni, tra cui Russia e Cina. Neanche questi paesi hanno potuto votare contro.

Mercoledì scorso, il Segretario di Stato americano Antony Blinken aveva avvertito che “ci saranno conseguenze” per i continui attacchi degli Houthi, durante un tour diplomatico nella regione per cercare di raffreddare le tensioni, Ecco le aree in cui operano gli Houthi nello Yemen colpite dall’attacco

La “Maledizione di Tucidide” mediorientale

Ormai gli USA e il Regno Unito erano praticamente costretti a intervenire, dopo aver preso posizioni molte volte contro gli attacchi al traffico commerciale ed aver subito anche alcuni attacchi diretti alle proprie navi nell’area. I ccasi erano stati troppo numerosi e la deliberazione dell’ONU è stata una sorta di autorizzazione finale. Biden poi cerca di spostare all’estero la ricerca di una popolarità che gli manca sul fronte interno, dove le sue politiche sull’immigrazione appaiono sempre più deboli.

Nello stesso tempo l’attacco avrà senza dubbio la conseguenza di allargare il conflitto. l’Iran, la forza crescente nel Medio Oriente, si sente quasi obbligato dal destino a sfidare la forza che ancora appare egemone nell’area, ma decadente, esattamente come accadde fra Atene e Sparta all’inizio della guerra del Peloponneso. La risposta magari non sarà diretta e potrebbe avvenire attraverso l’attivazione di Hezbollah, sia verso Israele sia, in modo molto più insidioso, con attacchi verso l’Occidente fuori dal Medio Oriente.

L’Arabia Saudita ha invitato alla moderazione e il Regno conosce bene il problema, dopo una lunga guerra che, alla fine, non ha portato a nulla, nonostante i ggrandi mezzi finanziari utilizzati. Oltre sei anni di guerra non hanno piegato gli Houthi, difficilmente saranno piegati da un attacco missilistico che, al massimo, può distruggere i loro radar più visibili, ma non fermerà i barchini e difficilmente renderà il traffico più sicuro nell’area.

L’attacco rischia di rendere il Mar Rosso e il Golfo di Aden, se non tutti i mari medio orientali, molto meno sicuri.


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