USA: a furia di rialzo dei tassi scende l’inflazione. La borsa festeggia, sperando in una FED più “Umana”

Buone notizie per l’inflazione USA, e questo rilancia la borsa americana. Il tasso d’inflazione annuale negli Stati Uniti è rallentato per il quarto mese, scendendo al 7,7% in ottobre, il valore più basso da gennaio, e al di sotto delle previsioni dell’8%. Rispetto all’8,2% di settembre. Il costo dell’energia è aumentato del 17,6%, al di sotto del 19,8% di settembre, a causa della benzina (17,5% contro 18,2%) e dell’elettricità (14,1% contro 15,5%). Un rallentamento è stato registrato anche per gli alimentari (10,9% vs 11,2%) e per le auto e i camion usati (2% vs 7,2%). D’altro canto, i prezzi degli alloggi (6,9% vs 6,6%) e del gasolio (68,5% vs 58,1%) sono aumentati più rapidamente. Rispetto al mese precedente, l’IPC è aumentato dello 0,4%, al di sotto delle aspettative dello 0,6%. I beni di consumo hanno contribuito per oltre la metà dell’aumento (0,8%) e la benzina è aumentata del 4%, dopo il calo dei tre mesi precedenti. Allo stesso tempo, i costi dei servizi di assistenza medica (-0,6%) e delle materie prime (0%) hanno spinto il CPI al ribasso. Tuttavia, i dati continuano a indicare forti pressioni inflazionistiche e un ampio aumento dei prezzi in tutta l’economia, soprattutto nel settore dei servizi, mentre i prezzi dei beni hanno beneficiato di alcuni miglioramenti nelle catene di approvvigionamento.

tutto questo ha portato al rialzo la borsa USA, nella speranza che la FED lasci la presa sulla stretta monetaria, approfittando della situazione meno tesa sui prezzi. Abbiamo avuto una delle migliori giornate del Dow Jones nedgli ultimi due anni, con un balzo del 4,6% poi aggiustato un poco al ribasso.

L’inflazione in questo caso ha pesato essenzialmente come indicatore della possibile posizione monetaria della FED per il futuro. A questo punto potrebbe decidere di rallentare o interrompere la crescita dei tassi di interesse, anche perché la misura pare avere  effetto. Nel frattempo il mercato immobiliare sta soffreddo e anche il mercato del lavoro mostra dei segni di stanchezza. Tutto questo sarà sufficiente per vedere un cambiamento nella posizione di Jerome Powell ?