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Trading e Recovery Fund: alla fine hanno la stessa base economica. Magari stavolta Casalino lo capisce

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Trading e Recovery Fund: alla fine i fondamentali economici sono gli stessi, e speriamo che l’esempio di vita vissuta faccia capire che, con il Recovery Fund, non si guadagna nulla.  Si tratta, in entrambe i casi, di sistemi a somma zero: quello che entra da una parte esce da un’altra. Il tema del Trading è tornato all’onore delle cronache perchè il Compagno del portavoce del Presidente del Consiglio, Casalino, si sarebbe rovinato facendo  trading su valute in modo eccessivamente insistente.

Nel trading per qualsiasi parte che guadagna, ce n’è un’altra che perde: anche quando si fa puro trading di arbitraggio, cioè si media fra due mercati che presentano prezzi diversi comunque abbiamo una parte che perde ed un’altra che guadagna: in questo caso gli operatori dei due mercati perdono e chi effettua l’arbitraggio vince. Questo perchè le risorse nel sistema sono predeterminate ed i movimenti sono come fra vasi comunicanti: se uno si riempie un altro, o tanti altri, si svuotano. Per essere precisi si tratta di un gioco a somma leggermente infeiore a zero, perchè le minime commissioni di trading fanno si che la somma di perdite ed utili sia leggermente negativa per la presenza di commissioni frizionali, comunque minime.

Il Recovery Fund, come congegnato da Commissione e Consiglio, non è altro che un sistema a somma zero, anzi, per essere precisi, a somma leggermente negativa. Quello che entra nelle casse degli stati, esce dalle casse degli stati, perchè nel disegno uscito dall’ultimo EUCO si è rifiutata la concezione iniziale che prevedeva titoli perenni acquistati dalla BCE. Quello che viene incassato per i contributi a fondo perduto, i “Grant”, è uguale, anzi leggermente inferiore, a quello che gli stati devono pagare. Infatti, in questo caso, abbiamo:

  • interessi passivi, visto che le cifre distribuite dalla commissione saranno raccolte sul mercato pagando interessi passivi;
  • costi frizionali per la gestione del sistema di grant.

Esattamente come nel trading, i soldi all’interno del sistema sono, per i partecipanti, fissi e predeterminati: se uno guadagna, qualcun altro perde. Dato che tutti affermano di aver guadagnato abbiamo le seguenti possibilità:

  • qualcuno è stato illuso e si sta sbagliando, un po’ come i trader che pensano di essere tutti dei geni di Wall Street, salvo poi uscire in mutande;
  • qualcuno sta coscientemente raccontando delle balle.

Ora ci auguriamo che la dura esperienza della vita che ha colpito il compagno del portavoce del Premier, che, pare, si è rovinato attraverso il trading, possa far capire anche a livello governativo il trucco, o la trappola, legata al Recovery Fund.

Nel trading, come con il Recovery, tutti pensano di essere più bravi degli altri, ma, alla fine, il numero dei polli spennati è molto superiore a quello dei vincitori. Noi giocheremo la parte dei polli, e ne siamo ben consci, eppure vogliono farci passare per vincitori ed il risveglio sarà molto duro.

 

 


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