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Tous pro-Napoléon! Il 74% dei francesi ritiene che l’Imperatore ha fatto il bene della Francia

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In occasione dell’uscita del discusso film di Ridley Scott sul Napoleone Radio Sud e Ifop hanno tenuto un sondaggio sulla popolarità dell’Imperatore presso i francesi e hanno chiesto cosa ne pensassero, il tutto da confrontare con un sondaggio simile tenuto nel 1969.

I risultati sono sorprendenti: il 74% dei francesi ritiene che l’Imperatore abbia fatto il bene della Francia, in crescita rispetto al 70% rilevato nel sondaggio del 1969. quindi l’immagine non solo non si è spenta, ma addirittura è ancora più accentuata e la pubblica opinione dimentica gli errori e le tragedie di quell’epoca. 

Se confrontiamo i risultati di quest’anno con quelli di più di 50 anni fa, l’opinione rimane relativamente stabile, anzi in miglioramento. Il codice napoleonico è una delle sue migliori conquiste per il 40% degli intervistati, contro il 34% del 1969. Quindi viene elogiata la creazione dell’istruzione superiore e dei licei, con il 20%, contro il 5% del 1969.  Quindi a essere elogiato è soprattutto il Napoleone amministratore, non quellomilitare che, del resto, terminò male la sua carriera.

Incredibilmente, vista la cancellazione storica attuale, nessuno ricorda che il codice napoleonico, per quanto ben scritto, reintroducesse la schiavitù ed avesse una visione più misogina rispetto all’epoca rivoluzionaria. Inoltre l’insegnamento dell’illuminista italiano Cesare Beccaria,  contro la pena di morte e la funzione rieducativa della pena, andava in soffitta, pur essendo stato piuttosto ascoltato dai governi assolutisti di fine settecento.

È l’immagine di ciò che Napoleone ci ha lasciato“, afferma David Chanteranne, storico, specialista di Napoleone. “Siamo allo stesso tempo custodi ed eredi di questo periodo. Dobbiamo ricordare che siamo come dopo la rivoluzione, che tutto deve essere ricostruito. Questi uomini e donne hanno fatto 240 riforme: siamo davvero ancora oggi nella vita quotidiana napoleonica. L’istruzione è l’evento maggiore e fondante di questo periodo.”

Effettivamente l’efficienza amministrativa e, soprattutto, la capaictà di scrivere leggi semplici, chiare, non equivoche, sembra che sia  finita con l’epoca napoleonica e con i suoi successori del XIX secolo, e forse è questo di cui si sente la mancanza. Oggi regna la confusione, la complicazione e l’applicazione di parte delle norme. In Napoleone i francesi sentono il legislatore che manca oggi.


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