Attualità
TOCCATO IL FONDO, TOCCA SCAVARE
L’Unione degli Studenti della Puglia ha denunciato un fatto sicuramente vero, figlio di questi tempi grami e foriero di
un futuro forse peggiore: l’alternanza scuola lavoro è una cagata pazzesca. Come nel celebre film del mitico Fantozzi,
gli spettatori coatti della proiezione sono rimasti, sulle prime, traumatizzati. Come si permette quello sfigato
ragioniere di mettere in discussione una delle pietre miliari della cinematografia d’essai? Come si permettono gli
scolari di contestare uno dei fiori all’occhiello del Nuovo Modello d’Istruzione tarato sulla competitività e sulla
crescita? Non sappiamo come sia venuto in mente all’uno e agli altri di farlo, ma dopo, in ambo i casi, affiora il senso
di liberazione provato quando un ingenuo o un coraggioso – o un ingenuo coraggioso, fate voi – si decide a
spiattellare una solenne verità taciuta dalla maggioranza subalterna e pavida. I giovani in questione hanno mandato
a dire al ministro che l’alternanza scuola-lavoro si traduce il più delle volte in una meschina forma di sfruttamento
delle abilità manuali delle tenere cavie: esperienze formative tipo pulire i cessi, rassettare i panni, lucidare i ripiani
delle scrivanie e dilettarsi in altre amene attività ‘rieducative’ da campus cinese maoista anni Settanta. Detto questo,
la notizia merita anche una brevissima considerazione. Purtroppo per gli studenti, ciò che essi stanno sperimentando
– vittime di una malsana intuizione dei vertici del sistema scolastico – è una prefigurazione del loro futuro
professionale. E non parliamo della pulizia dei cessi, ovviamente, ma del concetto di sfruttamento. L’accogliente
avvenire di cui i loro padri stanno ultimando l’allestimento, dando gli ultimi sbuffi di stucco alle decorazioni, è
millimetricamente costruito tutto intorno al Mercato di cui le persone costituiscono episodiche appendici: usabili,
intercambiabili, fungibili, gettabili, dislocabili, sacrificabili alla bisogna. E i diritti di cui i medesimi padri menavano
vanto, ereditati dalle battaglie dei nonni? Rottamati. La competitività lo esige. Ergo, la celebrata alternanza scuola-
lavoro non è nient’altro che un antipasto dell’alternanza alienazione-frustrazione all’orizzonte. Non è concepita per
introdurre i giovani a piccoli passi nel mondo del lavoro, ma per indottrinarli brutalmente alle sue perversioni. E
qui, un ultimo cenno al sottosegretario all’Istruzione il quale ha un nome così denso, ma così denso – e significativo
-, talmente appropriato al contesto da far dubitare che nessun altro possa surrogarne le funzioni. Parliamo di
Gabriele Toccafondi, il quale ha detto: “Resta il problema che in Italia non esiste la figura dello studente lavoratore”.
Errata corrige, sottosegretario: in Italia non esiste più la figura del lavoratore tutelato. È in grado di darle tutte le
delucidazioni del caso il Ministro Poletti, caro Toccafondi. Gli studenti, intanto, continueranno a scavare.
Francesco Carraro
www.francescocarraro.com
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