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Texas: unaa proposta di legge vuole una moneta digitale statale legata all’oro, alternativa al Dollaro

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Il 10 marzo il senatore Bryan Hughes (R) ha presentato il disegno di legge 2334 (SB2334). Lo stesso giorno, il rappresentante Mark Dorazio (R) ha presentato il disegno di legge 4903 (HB4903). La legge prevede che il Controllore dello Stato istituisca una moneta digitale interamente sostenuta dall’oro e interamente riscattabile in contanti o in oro. Il “comptroller” dello stato dovrebbe anche creare un meccanismo per utilizzare questa moneta digitale sostenuta dall’oro nelle transazioni quotidiane, oltre che a garantire l’oro alle spalle della valuta. Questa moneta virtuale basata dall’oro si porrebbe come un’alternativa alla CBDC, alla valuta deigitale della banca centrale, che sia la Fed sia altri istituti centrali stanno studiando.

“Nell’istituire la moneta digitale, il comptroller dovrà stabilire un mezzo per assicurare che una persona che detiene la moneta digitale possa prontamente trasferire o assegnare la moneta digitale a qualsiasi altra persona per via elettronica”. Lo Stato del Texas deterrà l’oro a sostegno della moneta in un fondo fiduciario per conto dei detentori della moneta digitale. “Il fiduciario manterrà una quantità d’oro sufficiente a garantire il riscatto in oro di tutte le unità della moneta digitale emesse e non ancora riscattate in denaro o oro“.

In pratica, gli individui potrebbero acquistare la moneta digitale dallo Stato. Lo Stato utilizzerebbe poi il denaro per acquistare oro che verrebbe custodito nel Texas Bullion Depository o in un’altra camera blindata. Gli individui potrebbero riscattare la loro moneta digitale in dollari o in oro. Una moneta digitale sostenuta dall’oro creerebbe un’alternativa e consentirebbe a privati e imprese di evitare una CBDC, cioè la valuta virtuale della banca centrale che ha lo svantaggio di essere controllabile e controllata dalla FED e dallo stato centrale che potrebbe controllarne la durata e la trasferibilità. Un futuro distopico in  cui la libertà economica viene completamente cancellata. 

Le valute digitali esistono come banconote o monete virtuali conservate in un portafoglio digitale sul computer o sullo smartphone. La differenza tra una valuta digitale di una banca centrale (governativa) e il denaro elettronico peer-to-peer come il bitcoin è che il valore del CBDC è sostenuto e controllato dal governo, proprio come la tradizionale valuta fiat.

Alla base del passaggio a un CBDC c’è la “guerra al contante”. L’eliminazione del contante crea il potenziale per il governo di tracciare e persino controllare la spesa dei consumatori. La Nigeria sta già cercando di far accettare alla popolazione la sua CBDC (con molte resistenze), e Cina, India e Stati Uniti hanno tutti lanciato programmi pilota per testare le CBDC.

Immaginate se non esistesse il contante. Sarebbe impossibile nascondere anche la più piccola transazione agli occhi del governo. Una cosa semplice come il viaggio mattutino da Starbucks non sarebbe un segreto per i funzionari governativi. Come ha scritto Bloomberg in un articolo pubblicato quando la Cina ha lanciato un programma pilota per lo yuan digitale nel 2020, la moneta digitale “offre alle autorità cinesi un grado di controllo mai raggiunto con il denaro fisico”. Il governo potrebbe persino “spegnere” la capacità di un individuo di effettuare acquisti. L’economista Thorsten Polleit ha delineato il potenziale di controllo governativo simile al Grande Fratello con l’avvento dell’euro digitale in un articolo pubblicato dal Mises Wire. Secondo le sue parole, “il percorso per diventare un regime di Stato di sorveglianza accelererà notevolmente” se e quando verrà emessa una moneta digitale.

La creazione di una valuta digitale sostenuta dall’oro emessa dallo Stato creerebbe una concorrenza valutaria con le banconote della Federal Reserve e minerebbe il monopolio della Fed sulla moneta. Inoltre, fornirebbe un’alternativa nel caso in cui la Federal Reserve implementasse una moneta digitale della banca centrale.

Il problema per questa valuta virtuale texana sarà superare il limite legato alla Legge di Gresham. Questa antica legge economica afferma, nella sua formulazione più semplice, che “La moneta cattiva scaccia quella buona nell’uso comune”. Cioè che le persone, messe di fronte a due monete diverse, ad esempio una di rame e una d’argento, di pari valore facciale, tenderanno a tesaurizzare quella d’argento e a utilizzare commercialmente quella d’oro. In pratica la moneta con utilità marginale maggiore viene tesaurizzata e quella con utilità marginale minore viene usata negli scambi. Questo fa scomparire dalla circolazione la moneta più preziosa, e questo rischia di accadere alla valuta virtuale basata sull’oro texana. Per evitarlo è necessario che la valuta statale presenti dei vantaggi nello scambio, come ad esempio la facilità di transazione e sicuramente la riservatezza nel possesso e nella transazione di queste valute virtuali.

Dal punto di vista legale la valuta texana sarebbe perfettamente coerente con la Costituzione degli Stati Uniti. L’articolo I, sezione 10, della Costituzione degli Stati Uniti recita: “Nessuno Stato… può fare alcuna cosa se non monete d’oro e d’argento come moneta di scambio per il pagamento dei debiti”. Attualmente, tutti i debiti e le tasse in Texas sono pagati con banconote della Federal Reserve (dollari), autorizzate come moneta a corso legale dal Congresso, o con monete emesse dal Tesoro degli Stati Uniti – pochissime delle quali contengono oro o argento.

Attualmente i due disegni di legge, SB2334 e HB4903 non sono stati assegnati alle commissioni. Una volta assegnate alle commissioni, devono ottenere un’udienza e passare con un voto di maggioranza prima di avanzare nel processo legislativo.


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