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Tessera sanitaria senza chip: cosa fare

In futuro la tessera sanitaria potrà essere distribuita senza il chip integrato, e potranno però essere sostituite dallo SPID

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In futuro la tessera sanitaria potrà essere distribuita senza il chip integrato, il componente elettronico che permette di utilizzarla come carta nazionale dei servizi per accedere ai portali online della Pubblica Amministrazione. A causa della recente crisi internazionale che sta provocando difficoltà nel reperimento dei materiali semiconduttori, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ha deciso di abbattere i costi di emissione delle tessere autorizzando la loro distribuzione anche senza la presenza del chip.

Il Mef ha inoltre specificato che i soggetti in possesso della nuova TS, priva del componente elettronico, potranno continuare ad utilizzare la vecchia versione dotata di microchip fino alla fine del 2023, estendendo la validità del certificato di autenticazione con un’apposita procedura.

Lo SPID in sostituzione della tessera sanitaria

Le nuove tessere sanitarie prive di microchip potranno però essere sostituite dallo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, con cui è possibile accedere ai portali online delle amministrazioni nazionali e locali, al proprio Fascicolo Sanitario e all’interno del sito dell’Agenzia delle Entrate.

La decisione del Ministero semplifica le modalità di accesso ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione e dà un nuovo impulso all’utilizzo dello SPID da parte dei cittadini, che permetterà il superamento delle 32,8 milioni di identità attualmente erogate in Italia. Ne sono convinti i provider, i gestori autorizzati al rilascio dell’identità digitale, tra cui InfoCert, leader europeo del settore, che sottolinea come lo SPID rappresenti una procedura rapida che consente ai cittadini di dialogare con i principali portali degli enti pubblici nazionali e locali, ricevendo ed inviando in totale sicurezza comunicazioni importanti per la vita di tutti i giorni. Grazie, infatti, a due livelli di autenticazione, si garantisce il rispetto della privacy e si tutelano i dati personali.

Cosa prevede il decreto del Mef

Come si legge dal decreto del Mefvista la grave crisi internazionale in atto che determina la possibile scarsità dei materiali necessari per la produzione del microchip” il Ministero, per le nuove emissioni e per l’invio di duplicati, potrà emettere in via alternativa la TS-CNS, la Carta Nazionale dei Servizi che comprende il microchip e la versione TS semplice, che non include questo componente elettronico.

Le nuove tessere sanitarie, quindi, avranno funzionalità limitate rispetto a quelle emesse fino ad oggi: resteranno valide come codice fiscale e come documento europeo di assicurazione malattia, ma non potranno più essere utilizzare per autenticarsi e accedere ai portali online della Pubblica Amministrazione.

Nonostante i benefici derivanti dall’attivazione dello SPID, restano alcuni soggetti che continueranno ad avere necessità della vecchia TS per accedere ad alcuni servizi erogati dalla Sanità Pubblica. Sono un esempio i soggetti celiaci, che usufruiscono dei budget messi a disposizione dalle regioni per l’acquisto di prodotti specifici nei supermercati o in farmacia: potranno continuare ad utilizzare il documento scaduto fino al 31 dicembre 2023. Il Ministero, infatti, ha prorogato la validità della tessera sanitaria dotata di microchip. Per ottenerla è necessario scaricare un software dedicato, essere in possesso dei codici Pin e Puk e dotarsi di un lettore smart card. Il software riconoscerà il documento inserito nel dispositivo e procederà all’estensione della sua validità.

 


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