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Terrapower di Gates costruirà reattori nucleari modulari negli Emirati Arabi Uniti

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Una società di reattori nucleari fondata da Bill Gates ha firmato un accordo con gli Emirati Arabi Uniti per esplorare la possibilità di costruire reattori avanzati nel Paese del Golfo.

TerraPower e la società nucleare statale Emirates Nuclear Energy Corporation (ENEC) degli Emirati Arabi Uniti hanno firmato un memorandum d’intesa non vincolante per collaborare allo sviluppo di nuove centrali nucleari in grado di combattere il cambiamento climatico tramite l’uso di reattori nucleari modulari. L’accordo preliminare arriva mentre l’energia nucleare è sempre più al centro della conferenza COP28 delle Nazioni Unite a Dubai, iniziata la scorsa settimana.

L’energia nucleare è considerata una promettente alternativa ai combustibili fossili perché può generare grandi quantità di energia senza emissioni di carbonio. Tuttavia, crea anche scorie nucleari che devono essere adeguatamente stoccate.

La quantità di scorie prodotte da un singolo impianto in un decennio “è inferiore alle dimensioni di una grande stanza”, ha dichiarato Gates alla CBS in un’intervista di luglio. “Quindi la tecnologia per lo smaltimento delle scorie ha fatto progressi e non dovrebbe più essere un fattore limitante”.

Terrapower, in cui ha investito Gates, sta sviluppando un nuovo tipo di reattore nucleare modulare con raffreddamento a sodio liquido che funziona con l’auto arricchimento dell’uranio 238, partendo da un piccolo nucleao di uranio 235, che viene trasfromato in plutonio fissile. Il fatto che il materiale fissile di partenza sia limitato lo rende coerente con i trattati di non proliferazione. Le piccole dimensioni ne permettono l’utilizzo diffuso.

Nel frattempo, gli Emirati Arabi Uniti, paese ricco di petrolio di circa 10 milioni di abitanti nella penisola arabica, si sono uniti a un gruppo di oltre 20 Paesi che, alla conferenza COP28, si sono impegnati a triplicare la capacità nucleare globale entro il 2050. L’ENEC, che gestisce l’unica centrale nucleare degli EAU, è un attore importante nella spinta del Paese verso l’energia sostenibile. Il suo impegno in questi sforzi è stato messo in discussione dopo le recenti notizie sul presidente della COP28, Sultan Al Jaber, che ha affermato che “non c’è scienza” a sostegno della necessità di eliminare gradualmente i combustibili fossili per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius sopra le temperature preindustriali.

Secondo il comunicato stampa, la partnership degli Emirati Arabi Uniti con TerraPower permetterà al Paese di “collaborare in una serie di aree, tra cui la progettazione tecnica e la fattibilità commerciale” relative all’energia nucleare. Gli EAU avranno accesso alla tecnologia Natrium di TerraPower, che utilizza il sodio al posto dell’acqua per raffreddare i reattori nucleari, rendendoli più efficienti. La tecnologia sarà utilizzata per generare elettricità pulita e per accelerare la decarbonizzazione dei settori ad alta intensità energetica, fornendo loro elettricità priva di carbonio, si legge nel comunicato stampa.

Gli EAU, che già gestiscono una centrale nucleare, anche si di tipo tradizionale, intendono creare un mix energetico con emissioni di carbonio zero affiancando le energie rinnovabili tradizionali, come l’eolico, con energia che purtroppo non è costante e dipende dalla situazione atmosferica, con fonti energetiche costanti e sicure, come il nucleare. Un progetto ambizioso che permetterà a questi ricchi stati, le cui risorse provengono dallp’estrazione petrolifera, di distaccarsi da questa dipendenza.

 


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