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Silicon Valley Bank trova un compratore. Il FDIC vende

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La FDIC, il fondo di garanzia federale dei depositi, non è una holding che si tiene le banche salvata in proprietà, ma una società di svendite che vuole cedere i beni di cui  entra in possesso. Per questo ha annunciato domenica sera di aver concluso un accordo di acquisto e assunzione con la First-Citizens Bank di Raleigh, nella Carolina del Nord: First-Citizens acquisterà gran parte delle attività della Silicon Valley Bridge Bank e ne assumerà tutti i depositi (una passività). Una piccola vendetta del rurale Nord Carolina sulla high tech Silicon Valley…

La FDIC aveva creato la banca ponte per assumere le attività e le passività, compresi tutti i depositi, della Silicon Valley Bank, crollata il 10 marzo.

Lunedì mattina, 27 marzo, le 17 filiali della Silicon Valley Bridge Bank apriranno come First-Citizens Bank. I depositanti della Silicon Valley Bridge Bank diventeranno automaticamente depositanti della First-Citizens Bank. Tutti i depositi trasferiti saranno assicurati dalla FDIC “fino al limite assicurativo”, ha dichiarato la FDIC. Quelli non assicurati, cioè la maggior parte? Di sicuro ricadranno sotto la tutela della FDIC, ma non si parla della loro cessione e First-Citizens.

I clienti della Silicon Valley Bridge Bank devono continuare a utilizzare la loro filiale attuale fino a quando la First-Citizens Bank non comunicherà loro che le conversioni dei sistemi bancari sono state completate per consentire un servizio bancario completo in tutte le altre filiali della Citizen Bank, ha dichiarato la FDIC.

Cosa è incluso nell’accordo concluso? Il giorno in cui la Silicon Valley Bank è crollata e la FDIC ne è diventata il curatore fallimentare – il 10 marzo 2023 – aveva 167 miliardi di dollari di attività e 119 miliardi di dollari di depositi, oltre ad alcune altre passività – che sono state rilevate dalla FDIC.

L’accordo odierno tra la FDIC e First-Citizens prevede:

  • First-Citizens assume tutti i depositi che sono ancora presso la banca ponte. I conti correnti sono passività per le banche.
  • First-Citizens ottiene 72 miliardi di dollari di attività con uno sconto del 23%, ovvero 16,5 miliardi di dollari.
  • First-Citizens assumerà tutti i contratti finanziari relativi ai prestiti, cioè a quello che per le banche è l’attivo.
  • La FDIC otterrà diritti di rivalutazione delle azioni ordinarie di First Citizens BancShares, Inc. “con un valore potenziale fino a 500 milioni di dollari”. Il prezzo base dell’operazione è di 582,55 dollari per azione [aggiornamento di lunedì mattina: i diritti sono già in attivo, le azioni sono schizzate del 47% a 860,51 dollari]. In termini di base della FDIC: +62%].
  • Un’operazione di condivisione delle perdite sui prestiti commerciali che First-Citizens ha acquistato dalla banca ponte; entrambe le parti condivideranno le perdite e i potenziali recuperi dei prestiti nell’ambito dell’operazione.
  • Quindi ci sarà una perdita di 20 miliardi di dollari per il Fondo di assicurazione dei depositi della FDIC.
  • La FDIC venderà nel tempo i restanti 90 miliardi di dollari in titoli e altre attività, che non sono state assorbite da First Citizens

L’FDIC ha stimato che il costo totale del crollo di SVB per il Fondo di assicurazione dei depositi sarà di 20 miliardi di dollari, dopo la vendita dei restanti 90 miliardi di dollari in titoli e altre attività. Questo include i costi aggiuntivi derivanti dalla copertura di tutti i depositi, anche quelli che superano i limiti della FDIC. In realtà, alla fine, le perdite non coperte da FDIC sarebbero state pari a 20 miliardi su 119 di depositi non assicurati. Non poco, ma neanche tantissimi… forse i correntisti potevano sopportarla.

Gli azionisti di First Citizens hanno ritenuto la mossa positiva, premiando l’azione con un +5%

Tra qualche mese vedremo se è vero…

 

 


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