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SI TERRA’ IL VERTICE DI MINSK? (di Nino Galloni)

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Non si terrà, domani, il vertice di Minsk (ci dispiace per Hollande e la Merkel che dovranno buttare i loro biglietti aerei low cost!): perché Obama, mal consigliato oppure vuole la guerra, ha detto che invierà le armi se dal vertice non uscisse un accordo; Putin è stato chiaro, l’incontro si fa se e solo se l’alternativa non fosse l’invio delle armi USA. Eppure, l’America aveva un debito verso Putin: l’11 settembre 2001, mentre l’allora frastornato Presidente USA era stato caricato sull’Air Force One e consigliato (dal solito criminale) a reagire contro la Russia, Putin abbassò tutte le difese a dimostrazione che l’attacco non poteva esser partito da lui.

Adesso, per nostra fortuna, il ministro Gentiloni aveva detto bene l’altro ieri: niente armi, si tratta; invece la Merkel, nonostante le apparenze, è stata su posizioni più americane: l’invio di armi dopo che non ci siamo messi d’accordo (errore).

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Comunque, per la Germania, molto esposta ad est, si mette particolarmente male se le cose precipitano: dovrà rassegnarsi ad esportare di più ad Ovest, quindi a un euro debole o ad una qualche fuoriuscita dall’austerity. Ma sarebbe ancora peggio per Hollande in quanto la posizione economica della Francia appare particolarmente debole e solo un’uscita dall’austerity potrebbe prolungare la sua agonia. Meglio farebbe, quindi, il nostro governo a puntare più sulla Francia di Hollande che non sulla Germania della Merkel. Aspettiamo domani, sperando che la diplomazia sappia tradurre le parole di Obama e della Merkel in modo che non risuonino ricattatorie per Putin che può buttar giù bocconi vari, ma non fare la figura, in questo momento, di uno che si sottomette.

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Nino Galloni

 


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