Seguici su

Crisi

Si può usare il debito pubblico come “moneta” ?

Pubblicato

il

Si può usare il debito pubblico come “moneta” ?

Il debito pubblico oggi rappresenta un problema per il nostro Paese, almeno fintanto che si continuerà a far finta di aver perso la sovranità monetaria ed essere quindi abbandonati al volere dei mercati e delle istituzioni finanziarie.

Detentori Titoli

Questo perchè negli ultimi 30 anni il debito pubblico ha cambiato detentori, visto che nel 1988 era quasi tutto in mano agli italiani e solo il 4% di stranieri, mentre nel 2018 sono diventati il 32%.

In questo modo, dagli anni 90 in poi, una quota sempre crescente di interessi sono  finiti a non residenti, realizzando un vero e proprio trasferimento di ricchezza dagli italiani (tassati) ad investitori stranieri.

Nello stesso tempo, oltre alla crescita della percentuale di debito acquistata da non residenti, abbiamo assistito anche ad una mutazione della tipologia di debito emesso dallo Stato.Interessi TdS

Si è passati dall’emissione di BOT e CCT a quella di BTP, prodotti maggiormente speculativi, che hanno da subito incontrato l’interesse degli investitori perchè più remunerativi.

In questo modo oggi, ogni qualvolta lo Stato ipotizza una manovra finanziaria diversa dalle politiche di austerity, i ricatti e le ritorsioni dei mercati finanziari costringono qualunque Governo a tornare sui suoi passi e soddisfare le richieste degli investitori.

Ciò che è successo nel 2011 al Governo Berlusconi, con il famigerato Spread che si avvicinava pericolosamente a quota 600, rimarrà per sempre scolpito nella nostra memoria.

Ovviamente sappiamo che il problema può essere risolto tranquillamente “monetizzando” il debito con creazione di nuovo denaro, come ha fatto la BCE dal 2011 in poi, prima con i prestiti alle banche TLTRO, poi con il Quantitative Easing, ma questo è un altro discorso che abbiamo affrontato già nel passato, qui trovate un articolo esaustivo in proposito https://comedonchisciotte.org/volete-cancellare-consolidare-o-sterilizzare-il-debito-pubblico-ce-solo-limbarazzo-della-scelta/.

Tutelare il risparmio degli italiani

 

I mercati finanziari sono quindi diventati una entità astratta e spesso irrazionale, fortemente contraria ai cambiamenti nelle politiche economiche, soprattutto se vanno nella direzione di un maggiore intervento dello Stato nell’economia, con un aumento del deficit annuo di bilancio che mette a rischio i loro investimenti.

Quando arrivano le “letterine” da Bruxelles, i timori principali non sono le sanzioni che possono essere inflitte all’Italia per lo sforamento dai parametri, spesso risibili o di difficile applicazione, ma le possibili reazioni dei cosiddetti “mercati”, che terrorizzano sia i politici che l’opinione pubblica.Risparmio italiano

Il paradosso è che gli italiani sono uno dei popoli al mondo con la maggiore ricchezza finanziaria, circa 4.300 mld di euro, quindi ampiamente superiore a tutto il nostro debito pubblico, che nominalmente ha superato i 2.300 mld di euro, ma che in realtà, se consideriamo solo la parte costituita da Titoli di Stato, è di poco inferiore ai 2.000 mld di euro.

Di questa cifra, quasi il 50% sono Titoli di Stato acquistati da Banca d’Italia e banche italiane con le politiche monetarie della BCE, il 30% è in mano ad investitori stranieri, il risparmio degli italiani investito in Titoli dello Stato è pari a circa 600 mld di euro, pochi rispetto al totale della loro ricchezza finanziaria, che quindi viene “dirottata” dai consulenti finanziari verso investimenti più rischiosi.

Ma l’art.47 della nostra Costituzione afferma che: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme“.

I Btp, nati con lo scopo di salvaguardare il potere d’acquisto dei risparmi degli italiani, si sono trasformati oggi quasi nell’unico modo con cui lo Stato si finanzia, andando a collocare il debito sovrano sul mercato, tradendo così l’iniziale missione.

Quindi è necessario trovare uno strumento di risparmio che permetta a questa ricchezza finanziaria di trovare una collocazione garantita e tutelata, ma anche remunerativa, che eviti allo Stato la necessità di rivolgersi ai mercati finanziari per rinnovare e sostenere il proprio debito pubblico.

Una gestione “positiva” del debito pubblico

Tre sono le caratteristiche richieste dagli italiani nella gestione del proprio risparmio :

  • capitale tutelato e garantito;
  • rendimento superiore all’inflazione;
  • utilizzabilità per pagamenti in caso di necessità.

Oggi, grazie alla tecnologia, abbiamo la possibilità di cambiare radicalmente e in “positivo” il modello di gestione del debito pubblico, trasformandolo di fatto in una moneta liquida immediatamente spendibile da famiglie ed imprese.

La proposta che viene quindi presentata consiste in un radicale cambiamento rispetto alla gestione del debito attuale, che trova le sue basi teoriche in numerosi trattati economici di economisti di primo livello, come John Cochrane, top economista monetario di Chicago, la cui proposta è illustrata nel suo blog https://johnhcochrane.blogspot.com/2015/03/a-new-structure-for-u-s-federal-debt.html#more, ripresa in Italia da Giovanni Zibordi in diversi suoi articoli.

La nostra novità è veramente radicale: trasformare il debito pubblico in uno strumento di scambio elettronico, creato e gestito direttamente dallo Stato, che possa attrarre il risparmio degli italiani ed evitare il collocamento dei Titoli di Stato sui mercati finanziari.

Già oggi i Titoli di Stato sono spesso utilizzati per creare moneta:

  • la BCE crea moneta elettronica con il Quantitative Easing acquistando Assets (soprattutto Titoli di Stato) sui mercati finanziari;
  • le banche private ricevono nuova moneta dalla BCE, con i prestiti TLTRO e similari, fornendo Titoli di Stato a garanzia;
  • le istituzioni finanziarie comprano Titoli di Stato con moneta elettronica creata dalle banche private, al passivo del loro bilancio, mettendo i Titoli di Stato a garanzia nell’attivo.

Quindi buona parte dei Titoli del debito pubblico, garantiti dallo Stato, viene già oggi utilizzata per creare nuova moneta elettronica, solo che ciò avviene a vantaggio soprattutto dei mercati finanziari e non dell’economia reale.

Thomas Edison Moneta Debito

Ma è sempre moneta elettronica garantita dallo Stato, quindi, come osservava Thomas Edison nel secolo scorso :

È assurdo dire che il nostro paese può emettere $ 30.000.000 in titoli ma non $ 30.000.000 in moneta. Entrambe sono promesse di pagamento; ma una promessa ingrassa l’usuraio, l’altra invece aiuta la collettività“.

Il Conto di Risparmio elettronico e trasferibile

Oggi con i potenti mezzi informatici, dove tutto è ormai digitale, le differenze tra un Titolo di Stato memorizzato su un conto titoli e una moneta elettronica memorizzata su un conto corrente bancario, sono veramente pochissime.

La nostra proposta consiste nell’offrire a tutti i cittadini la possibilità di avere un Conto di Risparmio denominato “CdR” presso il Ministero del Tesoro, nel quale possano detenere un nuovo tipo di debito pubblico elettronico, sul quale si vedono riconosciuti degli interessi, che ha anche il vantaggio di poter essere trasferito ad altri CdR, come già oggi avviene con la moneta elettronica bancaria.

Le caratteristiche principali di questi Conti di Risparmio sono :

  • facilità di investimento, basta il semplice deposito di denaro sul conto CdR per “acquistare” Titoli del debito pubblico italiano;
  • redditività dell’investimento, il deposito ha un rendimento annuo con uno spread di circa 2-3% rispetto all’inflazione, certamente superiore a quello degli attuali BTP a 10 anni;
  • scambiabilità dell’investimento, basta un semplice bonifico per trasferire una qualsiasi cifra da un CdR all’altro;
  • convenienza dell’investimento, visto che è esente da imposte;
  • facilità di disinvestimento, basta un semplice bonifico verso un normale conto corrente bancario, per ottenere moneta elettronica bancaria ed eventualmente contanti, avendo come costo solo la “perdita” del rendimento per un periodo fissato dallo Stato in uno o più mesi, in modo da incentivare il mantenimento dell’investimento.

Mediante i Conti di Risparmio CdR, il debito pubblico diventa una vera e propria “moneta elettronica di stato” che però paga interessi e potrebbe sostituire in tutto od in parte le attuali emissioni di BOT, CCT e BTP.

Può essere considerata come un debito irredimibile, cioè un debito perpetuo, perchè fornisce un interesse attivo finché rimane depositato sui Conti di Risparmio CdR.

Il Ministero del Tesoro, che è ancora una dipartimento del Ministero dell’Economia e delle Finanze, predisporrà una piattaforma elettronica di pagamenti per la quale il debito perpetuo sottoscritto nei CdR potrà essere utilizzato per effettuare pagamenti di ogni genere, in ogni momento e per qualunque importo, proprio come se fosse liquidità che oggi noi tutti abbiamo sui conti correnti bancari.

In pratica i CdR sono un investimento a capitale e rendimento garantito, fruttifero d’interessi, ma anche una sorta di “moneta elettronica di Stato” utilizzabile negli scambi economici.

Questo trasformerà di fatto, buona parte del debito pubblico in moneta, liquidità immediatamente disponibile per essere spesa, senza dover preventivamente liquidare, come accade oggi, i titoli del debito pubblico come BOT, CCT e BTP.

I CdR sono una novità rivoluzionaria

La novità rivoluzionaria di questa nuova tipologia di gestione del debito è che in primo luogo, si tratterebbe di denaro positivo creato dallo Stato e non di moneta a debito creata dal sistema bancario (come il 99% del denaro che oggi circola). In secondo luogo, trattandosi di denaro elettronico ad accettazione volontaria come quello bancario, avrebbe anche il vantaggio di essere remunerato con un tasso di interesse superiore a quello degli attuali Titoli di Stato.Conta de Poupanca

Un qualcosa di simile è già presente in Brasile, chiamato Conta de Poupança, un conto di risparmio remunerato considerato a tutti gli effetti una forma d’investimento per i privati in grado di salvaguardare perfettamente il potere d’acquisto del proprio risparmio. https://www.bb.com.br/pbb/pagina-inicial/voce/produtos-e-servicos/investimentos/investimentos-de-curto-prazo-e-baixo-risco/poupanca#/

I vantaggi per i cittadini nel depositare soldi nel Conto di Risparmio CdR sarebbero notevoli:

  • depositato garantito dallo Stato e non soggetto al bail-in, come oggi avviene per i conti correnti delle banche private;
  • capitale garantito ed immediatamente esigibile, perdendo solo uno o più mesi di interessi;
  • rendimento garantito, che oggi è quasi assente nei conti correnti bancari;
  • utilizzo dell’intera liquidità o anche di un solo euro in qualunque momento come strumento di pagamento, senza la necessità di liquidare l’investimento per avere disponibilità sul conto.

Ma anche i vantaggi per lo Stato sono notevoli:

  • riduzione o eliminazione della necessità di collocare titoli sui mercati finanziari, evitando in questo modo i possibili ricatti e ritorsioni;
  • essendo i conti presso il Ministero del Tesoro solo per cittadini italiani, gli interessi corrisposti resteranno a favore di famiglie italiane e residenti, con innegabili vantaggi per l’economia reale (non vi sarebbe un trasferimento di ricchezza verso non residenti, come è accaduto ed accade oggi con i BTP);
  • la trasferibilità tra CdR produce un aumento della circolazione monetaria e quindi un aumento del PIL e delle entrate fiscali per lo Stato;
  • non ci sarebbero più le oscillazioni di prezzo sui Titoli di Stato, perchè il Tesoro si impegna a liquidare il CdR al valore nominale (capitale garantito).

Riassumendo

Non esiste ad oggi un sistema di gestione del debito pubblico migliore di altri ed anzi, la modalità attuale sembra essere, dalle evidenze empiriche, uno dei modi peggiori di gestione del debito sovrano.

La trasformazione del debito a scadenza in debito perpetuo remunerato non è una  novità nella storia ed è stata già sperimentata in passato ed anche oggi, numerose banche emettono debito perpetuo collocandolo sul mercato.

La novità è l’innovazione tecnologica, che oggi ci permette di trasformare questo debito perpetuo in moneta, direttamente spendibile dai cittadini, depositata su conti correnti tenuti presso il Ministero del Tesoro. La possibilità di reperire risorse per finanziare lo Stato attraverso questa nuova tipologia di emissione, permetterebbe al Governo di non doversi più indebitare sui mercati finanziari mediante titoli di debito come i BTP, consentendo una gestione del debito più semplice e senza le complicazioni attuali.

Nei fatti, la Moneta elettronica di Stato potrebbe diventare uno strumento idoneo ad investire il patrimonio delle famiglie in uno strumento garantito, liquido e che offre un rendimento esentasse  in linea con quello del mercato.

Una soluzione pratica e immediatamente realizzabile al problema dello Spread e del debito pubblico.

Una soluzione perfettamente legale anche oggi all’interno dei Trattati Europei (si emette solo un altro tipo di debito pubblico) e implementabile subito senza dover chiedere permesso alle UE o alla BCE.

Questa è una soluzione che il governo può adottare anche domani e che riguarda solo i suoi poteri di gestione ed emissione della tipologia di debito pubblico che ritiene appropriata.

Nessun trattato UE impone di finanziarsi con BTP. Nessun trattato o regolamento, BCE, MES, FMI  impedisce di aprire conti presso il Tesoro.

In conclusione

Per uscire dalla crisi economica attuale senza uscire dall’Euro o dall’Unione Europea, abbiamo tre soluzioni concrete e realizzabili, perfettamente integrate l’una con l’altra, le cui conseguenze nell’economia approfondiremo dettagliatamente in un prossimo articolo:

Soluzioni per uscire dalla crisi economica

  • un Sistema di Conti di Risparmio per trasformare il debito pubblico in uno strumento elettronico di scambio garantito dallo Stato, che tuteli ed incoraggi il risparmio degli italiani, evitando i ricatti e le ritorsioni dei mercati finanziari;
  • un Sistema di Banche Pubbliche per creare moneta elettronica bancaria a sostegno delle attività produttive delle imprese italiane;
  • un Sistema di Riduzioni Erariali per creare moneta elettronica fiscale senza aumentare il debito pubblico, e realizzare un grande piano di investimenti in tutti i settori dell’economia.

Queste soluzioni sono pratiche e realizzabili subito perchè rientrano tra le competenze esclusive dello Stato italiano, quindi perfettamente compatibili con l’Euro e i Trattati Europei.

Ma dovrebbero essere auspicabili anche per chi vuole uscire dall’Euro e/o dall’Unione Europea, perchè senza di esse qualunque ipotesi anche solo verbale in questo senso, scatenerebbe la cosiddetta “reazione dei mercati” ed il panico nella popolazione.

Per realizzarle però serve la volontà politica ed una maggiore consapevolezza della popolazione.

Mettiamo a disposizione di tutti quelli che hanno a cuore le sorti del nostro amato paese, queste semplici proposte che, prescindendo dall’opinione di ciascuno su Euro ed Unione Europea, dovrebbero essere condivise da tutti e diventare il primo punto nell’agenda politica di qualsiasi partito o movimento che non sia dalla parte dell’1% della popolazione più ricca.

Solo in questo modo la moneta diventerà di proprietà dei cittadini e libera dal debito.

Fabio Conditi e Stefano Di Francesco

Presidente e Vice-Presidente dell’Associazione Moneta Positiva

www.monetapositiva.blogspot.it


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito