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Si dimette il primo ministro irlandese, dopo la scoppola del referendum costituzionale

Il primo ministro irlandese Varadkar si dimette dalla guida del partito di governo Fine Gael e da primo ministro. Pesano le sconfitte elettorali . Ora o ci saranno elezioni o la nomina di un nuovo primo ministro, che potrebbe essere anche il commissario Paschal Donohoe

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Il Primo Ministro irlandese Leo Varadkar
Il Primo Ministro irlandese Leo Varadkar

Il Primo Ministro irlandese Leo Varadkar ha annunciato mercoledì che si dimetterà non appena il suo partito Fine Gael nominerà un nuovo leader.

“Quando sono diventato leader del partito e Taoiseach (primo ministro) nel giugno 2017, sapevo che una parte della leadership consiste nel sapere che è arrivato il momento di passare il testimone a qualcun altro, e di avere il coraggio di farlo. Quel momento è adesso”, ha detto Varadkar ai giornalisti fuori dagli uffici governativi a Dublino.

“Perciò mi dimetto da Presidente e leader del Fine Gael con effetto da oggi e mi dimetterò da Taoiseach non appena il mio successore sarà in grado di assumere l’incarico”.

Varadkar ha affermato che le sue ragioni per dimettersi erano “sia personali che politiche”, suggerendo che un nuovo leader sarebbe in una posizione migliore per guidare il suo partito e l’attuale coalizione di governo centrista – che comprende anche Fianna Fáil e il Partito Verde – alle prossime elezioni locali ed europee di giugno. Le prossime elezioni nazionali dovranno essere indette entro l’inizio del 2025.

Ha chiesto di scegliere un nuovo leader il 6 aprile, consentendo l’elezione di un nuovo Primo Ministro dopo la pausa pasquale del Parlamento.

Il risultato di sconfitte elettorali e del disastroso referendum

Il Fine Gael ha subito una serie di clamorose sconfitte elettorali negli ultimi tempi, mentre 11 dei parlamentari del partito – conosciuti come Teachta Dála (TD) – hanno annunciato che non si ricandideranno alle prossime elezioni. Varadkar ha detto di non sentirsi più la persona migliore per guidare il partito.

“Ci sono colleghi leali e buoni amici che si candidano alle elezioni locali ed europee, e voglio dare loro la migliore opportunità possibile, e credo che abbiano maggiori possibilità con un nuovo leader”, ha detto.

Varadkar rimarrà come deputato della circoscrizione di Dublino Ovest e ha detto di non avere “nient’altro in programma” e “nessun piano personale o politico definito”.

Il partito e il governo sono resposnabili del disastroso referendum tenuto lo scorso otto marzo che, nel disegno di Varadkar, avrebbe dovuto modernizzare la costituzione cambiando sia la definizione di famiglia sia il ruolo della donna. Alla prova dei fatti il referendum è stato un clamoroso disastro, con circa il 70% dei votanti che si è espesso contro le proposte del governo, mostrando come quest’ultimo fosse ben lontano dal sentire popolare.

L’oopposizione del Sinn Fein ha chiesto ora le elezioni anticipate. Nel caso non fossero concesse la coalizione di governo nominerà un nuovo primo ministro che potrebbe anche essere il commissario europeo Paschal Donohoe.


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