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Sei paesi nordici firmano alleanza per proteggere le infrastrutture sottomarine

Danimarca, Belgio, Gran Bretagna, Germania, Norvegia e Paesi Bassi firmano un accordo di cooperazione nella difesa delle infrastrutture energetiche sottomarine, strategiche nel Mare del Nord

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Piattaforma offshore nel mare del Nord

In una mossa storica volta a rafforzare le infrastrutture energetiche più critiche, sei Paesi del Nord Europa che si affacciano sul Mare del Nord hanno firmato oggi un accordo per migliorare le misure di protezione dei beni sottomarini, tra cui i gasdotti e i cavi ad alta tensione. L’accordo arriva in risposta alle esplosioni del 2022 che hanno preso di mira i gasdotti Nord Stream, incidenti classificati come atti di sabotaggio ma ancora irrisolti.

Danimarca, Belgio, Gran Bretagna, Germania, Norvegia e Paesi Bassi sono i firmatari di questo accordo fondamentale, che sottolinea l’impegno comune a salvaguardare le vie di transito dell’energia vitale nella regione. Il Mare del Nord, con la sua vasta rete di oleodotti e cavi, svolge un ruolo cruciale nella fornitura di energia all’Europa, in particolare per quanto riguarda le risorse di petrolio e gas e, in futuro, anche le risorse di energia rinnovabile.

Linee elettriche che percorrono il Mare del Nord

Parlando dell’importanza dell’accordo, il Ministro danese per il Clima, l’Energia e le Utilities, Lars Aagaard, ha osservato: “Il Mare del Nord ha il potenziale per diventare la culla di un approvvigionamento energetico rinnovabile e sicuro in Europa, sostenendo al contempo il cammino verso un futuro senza fossili”. Il sentimento di Aagaard fa eco alla visione più ampia della transizione verso fonti energetiche sostenibili, garantendo al contempo la sicurezza e la resilienza delle infrastrutture esistenti.

Le disposizioni chiave dell’accordo includono una revisione completa delle attuali misure di protezione, nonché la creazione di meccanismi per la condivisione di informazioni cruciali tra le nazioni partecipanti. Promuovendo la collaborazione e il coordinamento, i firmatari mirano a mitigare i rischi posti dalle potenziali minacce alle infrastrutture energetiche sottomarine, garantendo così il flusso ininterrotto delle forniture energetiche nella regione.

Mentre le tensioni geopolitiche persistono e il panorama energetico si evolve, iniziative come questo accordo dimostrano l’approccio proattivo delle nazioni del Mare del Nord nel salvaguardare i beni energetici vitali e nel progredire verso un futuro energetico più sostenibile.

Nello stesso tempo però nessuna delle varie commissioni d’inchiesta sull’unico vero grande tentativo, riuscito, di danneggiare un’infrastruttura energetica, l’attacco a Nord Stream, ha rivelato ufficialmente chi vi sia dietro quest’atto.


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