Esteri
Se i Repubblicani USA vinceranno le prossime presidenziali…. La Germania è bene che si rassegni all’idea di ridimensionare il proprio ruolo parassitario in EU
Continuo a vedere in rete analisi che dimostrano, se ce ne fosse ancora bisogno, che l’euro è stato pensato ed introdotto ad uso e consumo della Germania: con un mix di moneta unica ed austerità sta uccidendo i propri competitors continentali accumulando enorme ricchezza alle spalle dei propri cd. Partners [direi più vittime sacrificali], prima di tutto l’Italia che in veste di maggior competitore manifatturiero continentale di Berlino è puntualmente e regolarmente messa sotto torchio. Per me questo è un dato di fatto, non ritengo sia necessario puntualizzarlo oltre.
Magari sarebbe da approfondire – e lo farò, credetemi – il metodo con cui si vuole continuare a saccheggiare l’Europa da parte dei tedeschi con l’euro, l’esempio greco ha fatto emergere i fantasmi del passato, leggasi anche gli stessi strumenti usati 70 anni fa per depredare ad es. Belgio e Olanda, poi anche Francia e Italia (la moneta parallela interna non convertibile in nulla, Reichskreditkassenscheine, …) puntualmente riproposta da Schauble per la Grecia, tedeschi furbetti… Sto aspettando alcuni testi da varie università europee e poi vi stupirò con quante assonanze – e quanti scempi – i tedeschi di ieri e di oggi sanno approfittare a proprio vantaggio dei vicini…
Or dunque, se i Repubblicani USA dovessero vincere le prossime elezione inizierebbero a fare maggiormente e pragmaticamente i propri interessi interni e materiali, ossia andrebbero verso una politica estera utilitaristica e non ideologica, il contrario dell’approccio obamiano. Non commento se Obama abbia fatto bene o male a fare quanto ha fatto, sebbene ritengo sia incontrovertibile che l’economia USA non è quel gioiello che tutti vogliono farci pensare sia, ossia una vera ripresa dal 2008 non c’è stata [Nota i].
La cosa grave è che Obama ha da una parte annientato i partner USA storici in Europa e nel Mediterraneo e dall’altra ha dato carta bianca alla Germania per controllare anche economicamente l’Europa, probabilmente vedendo la possibilità di avere Berlino come baluardo anti russo (pura utopia).
L’amministrazione Obama rischia di aver fatto un disastro di dimensioni ciclopiche, per se e per il mondo. In fondo questo non mi stupisce, probabilmente c’è un piano preordinato anche qui. Ossia Obama, un neo roosveltiano, si sta comportando in modo assolutamente sovrapponibile a quello del suo mentore-predecessore: 80 anni fa F.D. Roosevelt ereditò la crisi del 1929 assolutamente irrisolta e dovette arrivare la guerra mondiale per portare una soluzione definitiva al problema economico statunitense.
Per tale fine, ossia per fare entrare in guerra Washington [anche allora i Repubblicani erano contrari] da una parte provocò deliberatamente il Giappone fino a farlo reagire a Pearl Harbour (il padre di J.F. Kennedy, anch’egli vicino come Roosvelt agli ideali nazionalsocialisti, si dimise da ambasciatore a Londra per protesta contro l’entrata in guerra contro la Germania se ricordo bene [Nota ii]). Dall’altra sostenne il nazismo con cui condivideva valori (ad es. eugenetica) e soprattutto l’atteggiamento cripto-fascista di sinistra, se ricordo bene Roosevelt era lo stesso che si riferiva a Mussolini come “the italian Gentleman” [“I am keeping in fairly close touch with that admirable Italian gentleman”[Nota iii]]. In fondo ce l’ha spiegato bene Goldberg come il fascismo nasca sempre a sinistra – soprattutto se liberale -, questa è storia [Nota iv] (quante assonanze tra oggi ed il periodo 1929-39!).
In particolare Roosevelt supportò il primo Hitler sia politicamente che economicamente anche per una condivisa visione dello stato, il nazionalsocialismo era una forma di governo assimilabile all’estremismo liberale Dem USA dei tempi, fatto di interventismo dello Stato e di limitazione dello spazio dei privati, una visione hegeliana dell’economia in cui lo Stato era il faro. In più si doveva porre limiti alla Russia allora comunista ma come oggi ricchissima di materie prime; anche 80 anni fa la Germania serviva allo scopo, l’unico paese che sembrava in grado di farlo (poi tradì con il patto Ribbentrop-Molotov del ’39 e lì gli USA decisero di annientarli). Dunque anche 80 anni fa si accettò oltreoceano l’egemonia tedesca e le invasioni (non solo economiche, ai tempi) dei paesi europei vicinali, lasciando fare.
Notate bene: dalla crisi del 1929 al 1938-39 passarono 10 anni, viste le numerose similitudini storiche siamo tenuti a prendere in considerazione il rischio che possa accadere qualcosa di simile anche oggi, dal 2017 possiamo ragionevolmente – sigh – attenderci una guerra.
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Oggi, quali sono le differenze con allora ? Poche, se non l’inedita alleanza (di interesse) tra Francia e Germania: Parigi sa che la sua economia è debole e storicamente più assimilabile a quella italiana che a quella tedesca per cui, con il fine di sopravvivere e prolungare lo status quo in attesa degli eventi, temo che l’asse franco tedesco abbia come obiettivo di breve termine quello di approfittare del vicino ricco ed indifeso sperando che nel mentre la crisi si risolva, ca va sans dire che la vittima è l’Italia con le sue ricchezze fatte di risparmio privato, aziende, posizione geostrategica, legami pseudo-coloniali (leggasi Libya, ricordando che il Belpaese ha successo nel trattare con i paesi vicini in via di sviluppo perchè – al contrario dei francesi – non li tratta nè come colonie nè come schiavi, ndr).
Inoltre, oggi come allora c’è una crisi irrisolta, oggi come allora c’è una volontà di ingabbiare la Russia. E oggi come allora ci sarà il tradimento tedesco, ossia la Germania di fatto si è già allineata alla Russia (vedasi l’accordo per il raddoppio dell’infrastruttura di importazione di gas russo utilizzando come escamotage per superare l’embargo USA vis a vis con i creduloni – sigh – d’oltreoceano il millantato convincimento tedesco verso Putin di averlo fatto desistere dal far crollare l’euro sovvenzionando con 10 mld euro un’uscita greca post referendum [Nota v]).
E L’Italia? E’ il paese con il maggior numero di basi militari statunitensi fuori dei confini USA, siamo e saremo cruciali nel rovesciare lo status quo filotedesco in EU. Anche per questo siamo osservati speciali dall’Europa (tedesca), in tutti i sensi.
Over 100 US Military sites in Italy, indicative
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I Repubblicani USA han capito il gioco di Berlino, ben si ricordano il gran rifiuto franco tedesco alla partecipazione alla guerre in Medio Oriente di G.W. Bush; e parimenti ricordano il supporto Berlusconiano ai loro piani. Vedremo.
Quello che nei prossimi 12 mesi NON deve accadere è una reazione militare russa, magari in Ucraina: vista la quasi certa sconfitta Dem alla prossime elezioni temo che la corrente amministrazione americana farà di tutto per far deflagrare un conflitto reale con la Russia con il fine di poter giustificare la mancata risoluzione di una crisi economica ormai ogni giorno più evidente come conseguenza a breve/medio termine del dollaro forte. Ricordiamo che tale rafforzamento del biglietto verde è diretta conseguenza – almeno da Dicembre 2014 in avanti – del supporto cinese alla Russia attaccata finanziariamente per volere Obamiano, con resa disponibilità da parte cinese di yuan contro rubli (e paralleli contratti lungo termine di materie prime ex sovietiche per restituirli al mittente) scambiati a mercati aperti contro dollari. Ossia con il rafforzamento del biglietto verde e parallela svalutazione dello yuan (che invece è rimasto fermo sul peg, i messaggi recenti di Pechino ci hanno fatto capire che piano piano anche la moneta cinese rifletterà tale resa disponibilità di yuan, dunque condannando il dollaro ad una inusitata forza almeno fino alle prossime elezioni e quindi portando ad una mancata ripresa dell’economia USA – forse ora si capisce meglio il perchè delle reazioni isteriche ai macro eventi riguardanti Pechino e la sua valuta- [Nota vi]).
Il repubblicano Donald Trump in particolare, quale esempio di pragmatismo assolutamente non ideologico, sarebbe certamente un presidente di riappacificazione soprattutto con la Russia, i conflitti terminerebbero perchè converrebbe all’America concentrarsi sui problemi interni evitando di farsi coinvolgere a livello globale. E così terminerebbe anche lo special support alla Germania in veste anti russa, ci sarebbe probabilmente un’immediata o quasi riappacificazione tra Mosca e Washington ridefinendo le rispettive aree di influenza. La Cina è stata tirata per i capelli nella diatriba USA-Russia da una improvvida amministrazione americana, con danni prospettici enormi per il benessere a stelle e strisce (…).
Questo chiaramente non andrà bene a Berlino, che reagirà in quanto ciò significherebbe tornare nell’angolo, diventare di nuovo marginale. Ossia inevitabilmente si riavvicinerà a Mosca. E lì l’euro si romperà perchè finalmente gli USA lo permetteranno. E dunque Frau Merkel resterà sola ad affrontare il diniego USA ad autorizzare una sfera di influenza russo-tedesco con propaggini in Europa, continente che sottolineo deve e dovrà inderogabilmente restare un avamposto americano.
Attendiamo gli eventi. Ai tedeschi consiglio solo di fare in fretta, hanno poco più di 12 mesi per arraffare l’arraffabile in Europa.
A Renzi consiglio di sopravvivere fino a Novembre 2016, poi l’alleanza con un Cavaliere riabilitato e filo USA (come lo scrivente per altro) faranno il resto. La prossima legge finanziaria sarà cruciale, l’EU tedesca farà di tutto per boicottarla. Ma i conti sono stati fatti bene, i tagli delle tasse ci saranno in quanto sovvenzionati dai proventi abbondanti della Voluntary Disclosure (scommetto tra 20 e 30 mld di proventi). Chiaro che saranno one-off, ma che importa? Dopo novembre 2016 i rapporti di forza in EU saranno rivoluzionati, non escludo assolutamente una rottura della moneta unica. Anzi, la vedo come assai probabile, un marco rivalutato farebbe per definizione deprezzare il dollaro togliendo pressione all’economia a stelle e strisce. Ed ucciderebbe finalmente la proterva manifattura tedesca, che non esita ad affamare l’Europa per i propri interessi economici, altro che Europa solidale….
Teniamo duro, il tempo è galantuomo.
Mitt Dolcino
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Note:
i
iii http://www.ihr.org/jhr/v15/v15n3p6_weber.html
iv https://en.wikipedia.org/wiki/Liberal_Fascism
vi
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