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Russia – Ucraina: le trattative avanzano fra le due parti. In caso di pace chi sarà il capro espiatorio?

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Secondo  quanto riportato dal Guardian, il negoziatore e consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha affermato che i colloqui sono diventati molto più costruttivi.

Non cederemo in linea di principio su nessuna posizione. La Russia ora lo capisce. La Russia sta già iniziando a parlare in modo costruttivo. Penso che otterremo alcuni risultati letteralmente nel giro di pochi giorni“, ha detto in un video pubblicato online.

Allo stesso tempo, anche Leonid Slutsky, membro della delegazione negoziale russa e capo della commissione per gli affari internazionali della Duma di Stato, ha affermato che ci sono stati progressi significativi e sperano di arrivare presto a una “posizione comune“, riferisce Sky News.

Secondo l’agenzia di stampa statale russa RIA ha affermato che quando Slutski ha confrontato lo stato dei colloqui ora con quelli all’inizio, c’erano stati “progressi sostanziali”.

Secondo le mie aspettative personali, questo progresso potrebbe crescere nei prossimi giorni in una posizione congiunta di entrambe le delegazioni, in documenti da firmare”, ha affermato Slutsky. Non era chiaro quale potesse essere la portata di tali documenti, cioè se essere solo una base di trattativa o un semplice invito al cessate in fuoco.

Come ha sottolineato Slutsky, gli accordi tra le parti aiuteranno a ridurre le tensioni e a “salvare molte persone“.

Tre cicli di colloqui tra le due parti in Bielorussia, l’ultimo lunedì scorso, si erano incentrati principalmente su questioni umanitarie e hanno portato all’apertura limitata di alcuni corridoi per consentire ai civili di sfuggire ai combattimenti. Questo arriva il giorno dopo che i presidenti francese e tedesco, Emmanuel Macron e Olaf Scholz, hanno affermato che Vladimir Putin non ha mostrato la volontà di porre fine alla guerra durante una telefonata di sabato.

Anche il processo di pace sta avendo un nuovo inizio dopo che Bloomberg ha riferito che Stati Uniti e Cina terranno i primi colloqui di persona ad alto livello dalla piena invasione russa dell’Ucraina, mentre l’amministrazione Biden continua a cercare di fare in modo che  Pechino eserciti una pressione sul suo vicino.

Il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan incontrerà lunedì a Roma il massimo diplomatico cinese, il membro del Politburo del Partito Comunista Yang Jiechi, secondo una persona che conosce i dettagli del piano.

I principali consiglieri del presidente Joe Biden hanno lavorato per aumentare la pressione sulla Cina affinché applichi sanzioni all’economia russa e hanno affermato che, per ora, non hanno visto segni di doppiogiochismo da parte dei cinesi. L’intervento di Pechino come elemento di mediazione obbligherebbe la Russia a rivedere le sue posizioni non ancora toccate, ma il rischio di una crisi alimentare mondiale, oltre che economica, è troppo grave perché la Cina rimanga semplicemente a guardare. Sarebbe interessante sapere se questi movimenti sono in qualche modo correlati con il repulisti in corso a Mosca, ma probabilmente lo sapremo solo fra anni.

 


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