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Russia-NATO: tango fra comprensioni e scontri. Verso una soluzione “Cubana”?

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Definire il rapporto NATO-Russia “Tormentato” risulta quasi banale in questa fase storica. La Russia è disposta allo scontro pur di fermare la “Politica del salame” della NATO, cioè l’avanzata verso, se entro, i confini della federazione eurasiatica a piccoli passi progressivi, simili al tagliare e mangiare le fette di un salame.

Quindi le relazioni si evolvono come il tango: un po’ avanti, un po’ indietro, ma con il dubbio, in questo caso, di chi stia conducendo le danze. Da un lato, dopo gli ultimi colloqui diretti, Biden ha assicurato Putin che “Non esiste nessuna garanzia NATO” sull’Ucraina e che non ci sono prospettive, neppure a medio periodo dell’entrata di Kiev e Georgia nell’alleanza atlantica, dall’altro proseguono le provocazioni, volute o meno, nei confronti di Mosca. Il portavoce stampa del governo russo, Peshkov, si è lamentato per il rafforzamento delle forze NATO in Grecia e il transito di armamenti attraverso il porto di Alexandropouli. Nello stesso tempo una nave da guerra ucraina ha “Saggiato” i confini marittimi attorno alla contesa Crimea.

Giovedì il viceministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov ha inviato un avvertimento, affermando che, tra le crescenti tensioni in Ucraina, la Russia e gli Stati Uniti potrebbero finire in una situazione simile alla crisi missilistica cubana del 1962. Il tutto per spingere ad un  nuovo turno di confronti che eviti un’escalation negativa nei rapporti.

“Sapete, potrebbe davvero arrivare a quel punto”, ha risposto quando gli è stato chiesto da un giornalista se le cose potrebbero degenerare fino ai livelli di crisi missilistica cubana con Washington e la NATO sul Donbass. “Se le controparti non riescono a capirci e continuano a fare quello che stanno facendo, potremmo svegliarci ad un certo punto per vedere qualcosa di simile, (alla crisi di Cuba) se è questo che suggeriranno ulteriori sviluppi”. “Sarebbe un totale fallimento della diplomazia, un fallimento della politica estera”, ha aggiunto Ryabkov. “Ma c’è ancora tempo per cercare di raggiungere un accordo basato sulla ragione”.

Quello che la Nato non capisce è che Mosca non può accettare forze strategiche ostili ai propri confini, esattamente come non poteva Kennedy  accettare missili sovietici a Cuba nel 1962.

Quindi, se si vogliono solide relazioni positive fra Occidente e Russia, le soluzioni possono essere, semplicemente, o non avere armi strategiche ai confini con Mosca, oppure non avere relazioni ostili, ma amichevoli o di alleanza. Altrimenti si sta marciando verso un confronto militare  che, comunque, come risultato, avrà uno stop all’espansionismo NATO:

 

 


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