Rischio bolla per il mercato secondario dei Rolex?

Ogni tanto non ci dispiace trattare mercati particolari, come quello degli orologi da collezione. Secondo il sito specializzato Watchpro esiste la seria possibilità che si crei una bolla in questo mercato e l’investitore deve stare molto attento a cosa sta comprando. Tutto nasce da un’intervista a Mike Manjos, Chief Revenue Officer di WatchBox, che, vista la sua specifica attività ha in  mano tutti i dati necessari per una valutazione seria del mercato, essendo WatchBox è uno dei più grandi commercianti di orologi usati al mondo, con uffici in Svizzera, Hong Kong, Singapore e Stati Uniti.

Parlando in vista del lancio di nuovi orologi di questa settimana da Rolex, Manjos ha affermato che i prezzi in tutto il portafoglio Rolex sono aumentati anche con la riapertura dei rivenditori perchè  la carenza globale di orologi unicorno è persistita, anzi in alcuni casi, peggiorata. Però  il problema viene a sorgere sul mercato degli orologi usati: secondo l’esperto ha senso investire forti somme nei modelli che sono usciti di produzione e non sono più in commercio, ma non per i modelli che la società svizzera sta ancora producendo e che quindi sono soggetti ad una offerta sul mercato primario che può modificare i numeri offerti.

“Capisco l’aumento dei prezzi per Hulk e Batman che non vengono più prodotti, ma sono nervoso per Submariner e Daytona. Si tratta di orologi prodotti in quantità rilevanti ”

“Ieri un commerciante chiedeva $ 11.500 per un sottomarino in acciaio inossidabile. Questo è l’orologio che si trovava ancora nella sua custodia. Non so perché la gente vorrebbe quell’orologio quando può averne uno nuovo, quindi mi spaventa che l’aria possa uscire da quella bolla  speculativa“.

Insomma come sempre, se si vuole fare un investimento, non bisogna comprare a scatola chiusa, ma fare delle valutazioni di mer cato attente sulla scarsità attuale e futura del bene da collezione. Se un bene poi è ancora prodotto non ha senso rivolgersi al mercato secondario pagando premi esorbitanti sul nuovo. Inoltre ogni bene da collezione è sottoposto ad un rapporto domanda offerta, ma anche ad un effetto moda, che deve essere attentamente valutato.