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REPORT OCSE SULL’ITALIA: austerity e riforme…ma chi ce lo fa fare?

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Lo scorso febbraio 2015 esce il report OCSE sul nostro Paese:

OCSE

Dal quale si evincono due cose:

  1. ci facciamo male da soli;
  2. lo facciamo senza che ciò abbia un senso!

 

Veniamo al punto numero 1.

Abbiamo bisogno di riforme strutturali poiché dobbiamo recuperare competitività, questo è il mantra dei turboliberisti de noantri. Ma cosa ha determinato, nel corso di questi anni, la perdita di competitività?

Guardiamo i grafici OCSE e diamoci da soli la risposta:

COSA C'ERA 1

Cosa caratterizzava il nostro continente nei periodi 1972-1973, 1979-1982, 1988-1992 e 2000-2015? Quale assetto monetario esisteva?

COSA C'ERA 2

Ed ancora, come mai intorno al 2000 la nostra produttività diverge letteralmente dalla retta a 45 gradi che la caratterizzava in precedenza?COSA C'ERA 3

E come abbiamo fatto ad accumulare un gap nel costo della manodopera sia nei confronti della Francia (12%), sia della Germania (28-30%)?

E’ ovvio che il problema che ha determinato la nostra perdita di produttività è esogeno e non è legato né alla nostra classe imprenditoriale, né alla classe lavoratrice. E parliamo solo, esclusivamente e soltanto, con grafici elaborati dall’OCSE, non da sedicenti pseudoeconomisti sinistroidi o nazionalisti che ogni tanto scrivono su questi siti indipendenti.

E veniamo ora al punto numero 2: Perché dobbiamo soffrire tanto se……

Guardate, sempre dal documento dell’OCSE si evince che:

  • se tornassimo al periodo pre-montiano, ovvero al periodo PATONZIANO, e dovessimo sforare il budget di bilancio del 6% all’anno;
  • ipotizzando che questo deficit neanche porti un briciolo di crescita del PIL (real potenzial growth = 0%)
  • il debito pubblico esploderebbe al 235% …..

nel 2060!

Aaaaargh….il 2060?….E chi ci arriva al 2060? Neanche i nostri figli ci arriveranno al 2060…..figuratevi noi !

Quindi noi ci autoapplichiamo l’austerity (togliendoci sanità, scuola, polizia, carabinieri e servizio di nettezza urbana) perché altrimenti TRA 40 ANNI il debito pubblico del nostro paese potrebbe trovarsi dove oggi si trova il Giappone!

Ed il bello è che in Giappone la vita continua….le famiglie continuano a sposarsi, a comperare macchine fotografiche e a rompere le balle ai popoli occidentali fotografando ogni cosa che si muove o che esiste da una vita !

COSA C'ERA 4

Mi raccomando, l’austerity è importante e va applicata in dosi sempre più massicce, non possiamo correre il rischio che l’Italiano del prossimo secolo si trasformi in un fotografo rompiscatole dalla pelle vagamente giallastra! 

Maurizio Gustinicchi

A MAURI E IL PROF

 


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