Conti pubblici
RENZI SARA’ DISARCIONATO A SETTEMBRE DAL GENERALE “ECONOMIA”
Il presente pezzo è la raccolta dei tre articoli intitolati LA CRISI E’ ALLE PORTE. Il fine ultimo del trittico è stimolare nel premier, oltre ad evitare figure alla TOZZIFAN sulle piste da sci, l’orgoglio populista e una reazione da vero SALSICCIAIO, l’abbandono della veste BLAIRIANA che si è costruita addosso (senza averne neanche lontanamente il 10% delle capacità) e l’adozione di uno stile più Orbaniano finalizzato al recupero dei conti pubblici che passa gioco forza per il macroaggregato più importante dell’equazione del PIL: I CONSUMI! Se il nostro adorato e rispettato Premier non si decide a lavorare davvero per il popolo, il Generale Economia a settembre lo disarcionerà. L’immagine che sino ad oggi egli ha trasmesso a tutti quanti, almeno a quelli che sanno di cosa si parla, è quella dell’Inetto D’Annunziano (individuo che si trova in posizioni di responsabilità non per competenze ma per puro caso fortuito e, ovviamente, si trova ad accumulare errori su errori che ne sanciranno l’inettitudine al ruolo). Vediamo se il TIZIO saprà riscattarsi in questi ultimi 9 mesi di tregua che i numeri dell’economia (grazie agli USA e a Draghi) gli hanno offerto. PARTE PRIMA
Ed eccoci alla prova della verità, avrà lavorato bene il Salsicciaio o dobbiamo dubitare di quanti messo in campo al primo vero banco prova: LA FINANZIARIA DI SETTEMBRE 2014?
Questa prima parte dell’analisi, la seconda seguirà la prossima settimana, parte analizzando alcuni dati base, innanzitutto le slide dei cialtroni al governo.
Che come sempre, al fine di distinguersi, puntano a render noto, per mezzo di semplici tabelle, i punti salienti delle loro azioni:
Se si analizza la prima slide, si nota che in base alla legislazione vigente, Renzi avrebbe dovuto fare un taglio di circa 0,8% del PIL alle spese pubbliche, al fine di passare dal 3% al 2,2 concordato da Letta con la UE.
Invece, il Salsicciaio, onde evitare di annientare definitivamente l’economia, prende coraggio e sfida, assieme alla Francia, la Germania allentando il rigore dei conti. Dal 2,2% che avrebbe dovuto conseguire, come rapporto deficit su pil, in base agli accordi tra la Commissione Europea (e i suoi economisti) e Letta, decide di fermarsi a quota 2,9%! Secondo l’esperienza mutuata dai Lituani, che appena si accorsero dei benefici di una tale azione cacciarono il FMI colpevole di proporre ancora ulteriori dosi di AUSTERITY, il Salsicciaio e la sua schiera di Cialtroni Seriali decidono di seguire la medesima strada: BASTA AUSTERITY! Dato che questa azione determinò la ripresa del PIL Lituano, egli considera che la medesima cosa possa avvenire anche in Italia, probabilmente per mezzo della ripresa dei consumi. Di tal guisa, il Salsicciaio stima una crescita del PIL di circa lo 0,6% (la prossima settimana setacceremo i documenti ufficiali per verificare, a partire dall’equazione dell’offerta, quali elementi daranno una tale stima di crescita). Intanto cominciamo col dire che l’OCSE, che è più affidabile del MEF, prevede valori di gran lunga inferiori: Prevede un ben più cauto 0,2%! Bene, positivo, direte ora voi, si riparte, il PIL riprende il suo naturale percorso di crescita! Vorrei però farvi notare questa cosa, NEL 2013 LA PREVISIONE OCSE PER IL PIL ITALIANO (ed era la più contenuta fra tutte) ERA QUESTA: Previsione autunno 2013 = +0,6%; Consuntivo 2014 = -0,4/0,5%! Mica poco, un’errore di circa l’1%! Ora, visto che l’attuale previsione parte già da un misero 0,2% cosa pensate che accadrà nel 2015? Io scommetto su un ulteriore segno negativo di almeno mezzo punto MA mi riservo di vedere I DRIVER DELLA CRESCITA considerati da quei grandissimi geni del MEF, gente superpagata per fare danno al paese! Io mi chiedo, MA QUESTI, CHI LI HA SELEZIONATI E PROMOSSI LA DOVE ORA INDEGNAMENTE STANNO? PARTE SECONDA (Driver di Crescita aggiuntivi rispetto ai dati del 2014)
Ed eccoci, finalmente, all’esposizione dei driver di crescita per il 2015 con relativa previsione che. Questa volta, la previsione potrà esser alterata, anzi lo sarà sicuramente, dalle clausole di salvaguardia e dall’obbligo di effettuare ulteriori manovre recessive in occasione delle verifiche degli emissari della UE in Aprile 2015.
Ma veniamo a noi e all’esposizione di quello che forse è il più importante dei driver per le economie di trasformazione come la nostra: la crescita mondiale (che trainerà l’export)!
Goldman Sachs, che di solito ci prende, ha sentenziato che il PIL mondiale nel 2015 crescerà in modo superiore al 2014: Questo 0,4% aggiuntivo, rispetto al 2014, è l’unica variabile davvero importante nel breve periodo, prescindendo da svalutazioni che potrebbero spingere i buyer mondiali a cambiare mercati di approvvigionamento repentinamente (consentendo all’elasticità dell’export alla svalutazione di operare con forza e determinazione). Di questo maggior valore di commerci e produzioni mondiali, noi possiamo pensare di appropriarcene nella misura del 30% (ns. coefficiente di esportazione): 0,4*0,3=0,12%! Questo sarebbe il valore del primo dei driver di crescita. Questo maggior valore del nostro export consentirebbe agli industriali di saturare i propri impianti e, dopo poco tempo, li spingerà a fare degli investimenti per far fronte alle maggiori richieste ((possiamo stimare nella misura del 20% circa, (200 miliardi su 1500 sarebbe un po’ meno ma vogliamo esser fiduciosi)). In aggiunta a questi driver di crescita, abbiamo i maggiori consumi che, in base al nostro moltiplicatore keynesiano (da noi stimato in un valore di almeno 1,2) si generano. A decurtare tale valore, abbiamo però un po’ di austerity che, per quanto minima, si avrà anche il prossimo anno. Il deficit passa dal 3% al 2,9% e, quindi ciò comporta un meno 0,1% (tagli o maggiori tasse) che si rifletteranno in minori consumi. Ovviamente prescindiamo dai tagli ai trasferimenti locali che sono al momento non quantificabili e che, se sostituiti con tasse locali, comporterebbero ulteriori contrazioni del PIL. Limitandoci anche solo a quanto sopra, IL SORPRENDETE RISULTATO CHE FA ESCLAMARE AL MITICO PRESIDENTE DELL’ISTAT (PAGATO PER NON FARE IL PROPRIO DOVERE E SERVIRE IL POPOLO ITALIANO MA I POTERI FORTI CHE LI LO HANNO VOLUTO): “la fine della recessione è alle porte nel primo trimestre 2015″ dovrebbe essere in linea di massima questa: + 0,12% Passi il Salsicciaio che, giorno dopo giorno, tutti quanti stanno scoprendo come un pericolosissimo cialtrone improvvisatore, ma che il Presidente dell’Istat Giorgio Alleva, di cui Piga segnala la massima reputazione possibile, gioisca per questi valori sapendo benissimo che gli Italiani stanno soffrendo disperatamente per l’incremento di povertà è davvero mostruoso. Fossi in lui, non riuscirei a guardare negli occhi né i miei figli, né i miei vicini, raccoglierei i miei risparmi e me ne andrei per sempre da questo paese. Fossi in lui mi sentirei davvero di fare questo perché saprei quanto stia miseramente ingannando gli Italiani NON FACENDO DAVVERO il mio lavoro ma semplicemente la voce ufficiale di ISTITUTO LUCE 2.0! Presidente dell’Istat, mi dia retta, la Nuova Zelanda è bellissima,se ne vada in vacanza per sempre! PARTE TERZA (perché la UE rischia di far saltare Renzi a Settembre 2015)
La Legge di Stabilità contiene misure automatiche che determineranno aumenti dell’Iva con conseguenze negativissime per i conti pubblici. Sono le ccdd. clausole di salvaguardia: gli aumenti dell’Iva automatici qualora i conti Pubblici non dovessero (e non andranno) secondo le prospettive illustrate ai commissari UE. In aggiunta ad esse, ulteriori misure di austerity potrebbero essere richieste dai commissari UE qualora l’obiettivo 2,9% di deficit sul PIL non sia conseguita o, peggio ancora, qualora comunque la commissione UE richieda obiettivi di bilancio più ambiziosi. Nella fattispecie, dovrebbero rientrare circa 5-7 miliardi di manovra finanziaria aggiuntiva da portare avanti comunque a prescindere. Ovviamente, quanto sopra accadrà di sicuro visto che i risultati della spending review non daranno alcun buon risultato a breve termine (anzi, di spending proprio non se ne parla, tanto che Renzi aumenta solamente la tassazione). Gli aumenti, quindi, dovrebbero essere: – un punto di IVA a partire da giugno 2015 (altri 2-2,5 a seguire fino al 2017); – 7 miliardi di manovra IRPEF aggiuntiva. Obiettivo UE sono circa 15 miliardi, dall’Iva, e 7 miliardi dall’incremento di manovra (che per semplicità chiamerò incremento IRPEF dello 0,5%), ovvero un 20-22 miliardi ogni anno per le casse dello Stato. Insomma, un vero e proprio “PIANO QUINTINO SELLA”! Riduzione del deficit con conseguente contrazione dei consumi che migliori molto le Partite Correnti della Bilancia Commerciale. Ma noi cosa abbiamo appreso? 1) L’INCREMENTO DELLE ALIQUOTE IRPEF E IVA DEPRIMONO L’EFFICACIA DELLA SPESA PUBBLICA RIDUCENDO IL VALORE DEL MOLTIPLICATORE 2) L’INCREMENTO DELLE ENTRATE PIANIFICATO VIENE PUNITO ANCHE DAL MOLTIPLICATORE FISCALE (FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE) CHE, IN PRESENZA DELLA CONTRAZIONE DEL PIL PER IL PUNTO NUMERO UNO, GENERA UNA RIDUZIONE DELLE ENTRATE PIANIFICATE.
La somma dei due elementi determina un risultato finale assolutamente deprimente per RENZI che, quindi, di sicuro NON DOVREBBE RIUSCIRE A CONCLUDERE IL 2015! Come potrebbe con un calo del PIL di circa un……. 1,28% Vai SALSICCIAIO, il tuo tempo è vicino alla fine, settembre 2015 sarà per te LA FINE DEI TEMPI, preparati ad un HARD LANDING! Maurizio Gustinicchi Socio Sostenitore Lega Nord – Riscossa Italiana – Economia5Stelle
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