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Reattori modulari Rolls Royce: non è che non ne vale la pena

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In un periodo di rinascita dell’interesse nell’energia nucleare la Rolls Royce si è presentata come protagonista con i propri reattori nucleari modulari. Un reattore nucleare modulare è un reattore di piccole dimensioni, relative naturalmente ad un reattore tradizionale, che però ha delle modalità costruttive diverse: invece che essere costruito pezzo per pezzo nel loco di destinazione, viene costruito in pezzi modulari in fabbrica e semplicemente assemblato nel luogo di uso.  In teoria questo dovrebbe  garantire dei costi inferiori per l’applicazione delle cosiddette “Economie di scala” e quindi perché tutto il processo produttivo viene ad essere completamente standardizzato, con grossi risparmi a livello di progettazione. In teoria la differenza di costo è fra una buona auto costruita in serie e una prodotta su misura, senza considerare i teorici vantaggi dal punto di vista dei tempi di realizzazione.

Sulla base di questo concetto Rolls Royce ha concluso diversi contratti a livello mondiale, dal Regno Unito ai Paesi Bassi, hanno concluso degli accordi per lo sviluppo di questo tipo di tecnologia, ma ora iniziano a sorgere alcuni dubbi.

Prima di tutto ci sono dei dubbi dal lato dell’esborso finanziario: il costo stimato di un SMR Rolls-Royce va dai 2,5 ai 3,2 miliardi di dollari, con un tempo di costruzione stimato in 5 anni e mezzo. Si tratta di due anni in più rispetto a quanto è stato necessario per costruire una centrale nucleare standard tra il 2016 e il 2021, secondo le statistiche dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Secondo alcune stime, il costo di costruzione di una centrale nucleare da 1.100 megawatt si aggira tra i 6 e i 9 miliardi di dollari, ma per questa potenza ci vorrebbero almeno due o tre SMR. Quindi, paradossalmente, sia dal punto di vista dei costi, sia dei tempi, lo SMR non offrirebbe particolari vantaggi.

Poi c’è un problema di carattere strategico: il progetto Rolls Royce prevede piccoli impianti diffusi, ma quello che sta avvenendo in Ucraina mostra come gli impianti siano strategicamente punti fragili per cui bisognerebbe chiedersi quanto sia logico distribuirli in modo diffuso sul territorio invece che concentrarli in poche località strategicamente difendibili.

Tutti questi fattori dovrebbero essere considerati nella realizzazione degli impianti nucleari, considerando quindi che magari NON tutti gli SMR sono una scelta conveniente. la Rolls Royce ha fatto la scelta di rendere semplicemente più piccoli reattori nucleari basati sulla tradizionale tecnologia del raffreddamento ad acqua pressurizzata. Magari il vantaggio del SMR potrebbe provenire dall’utilizzo di altre soluzioni, più avanzate, come quella dei reattori a raffreddamento metallico, o a sali,  non pressurizzato, in cui non si utilizza acqua, ma metallo fuso come quelli sviluppati sia dai russi sia da TerraPower, oppure quelli al Torio, tecnologia nucleare più sicura rispetto all’uranio.

Quindi anche le tecnologie nucleari devono essere valutate con attezione.


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