Razzismo: un problema americano

Un articolo molto interessante pubblicato sul Financial Times fornisce alcune indicazioni sulle diverse prospettive che hanno le persone di colore negli USA rispetto al Regno Unito, e preparatevi ad avere delle roprese.

Prima di tutto qual’è l’aspettativa di vita comparata nel Regno Unito rispetto agli USA, per gruppo razziale e quale è il gap salariale fra persone di colore e bianche non ispaniche? Qui iniziano le sorprese:

Prima di tutto le aspettative di vita: Quelle delle persone di colore sono le più alte ne Regno Unito, molto al di sopra delle persone di etnia indiana, dei caraibici e, soprattutto, dei bianchi. Negli USA asiatici e ispanici hanno aspettative di vita molto più alte dei bianchi che però, a loro volta, le hanno superiori rispetto alle persone di colore.

Anche dal punto di vista del gap salariale il Regno Unito vede una differenza minima, del 6%, da confrontare con il 22% degli USA.

Anche le città USA sono molto più razzialmente discriminare rispetto a quelle britanniche, come potete vedere nella seguente immagine in cui da sinistra a destra abbiamo una suddivisione delle città a seconda della multiculturalità del vicinato

Perfino le grandi città progressiste come New York e Chicago mostrano una segregazione raazziale enorme se comparata con le città britanniche, a partire da Londra, ma anche considerando York, o Liverpool o Brighton. La media di segregazione razziale britannica è moolto inferiore rispetto a quella statunitense.

Quindi il razzismo non è una questione razziale, ma di capacità di una comunità etnica di adattarsi alla sua società. Evidentemente le persone di colore che vivono nel Regno Unito hanno mostrato questa capacità di adattamento, mentre questo non accade negli USA. Il problema quindi non è l’etnia di per se, ma la sua adattabilità all’ambiente sociale circostante.