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Energia

Raffinerie russe attaccate da droni ucraini. Kiev tenta di ridurre l’export petrolifero russo

Attacchi con droni lanciati dall’Ucraina hanno causato incendi in raffinerie russe, danneggiando infrastrutture vitali per l’economia del paese

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Il servizio di sicurezza ucraino SBU ha effettuato delle operazioni nella Russia meridionale, attaccando due raffinerie di petrolio russe con dei droni e causando un incendio di vaste proporzioni in una delle strutture, ha dichiarato venerdì una fonte ucraina a Reuters.

Gli attacchi con i droni hanno causato un vasto incendio nella raffineria Ilsky nella regione di Krasnodar, nel sud della Russia.

Le autorità russe hanno dichiarato che l‘incendio è stato spento, senza specificarne la causa. Ci sono anche immagini diffuse tramite Telegram relative agli attacchi

I droni lanciati dall’Ucraina hanno danneggiato l’unità di lavorazione primaria della raffineria Ilsky, ha dichiarato a Reuters una fonte ucraina anonima.

Anche la vicina raffineria di petrolio Afipsky è stata presa di mira dai droni ucraini, ma l’Ucraina sta ancora valutando l’esito dell’operazione, secondo la fonte che ha parlato con Reuters.

Nelle ultime settimane, l’Ucraina ha intensificato gli attacchi con i droni contro le raffinerie russe e altre infrastrutture energetiche.

Il mese scorso, una grande raffineria del gigante petrolifero statale russo Rosneft nel sud della Russia è stata danneggiata da un incendio in seguito a un sospetto attacco di droni ucraini. La raffineria da 240.000 barili al giorno di Tuapse è stata colpita da un incendio che è stato il risultato di un attacco di droni da parte dei servizi di sicurezza ucraini, ha dichiarato una fonte ucraina a Reuters.

“L’SBU colpisce in profondità nella Federazione Russa e continua ad attaccare strutture che non solo sono importanti per l’economia russa, ma forniscono anche carburante alle truppe nemiche”, ha dichiarato la fonte a Reuters.

La raffineria di Tuapse esporta principalmente la sua produzione di nafta, diesel ad alto tenore di zolfo, olio combustibile e gasolio sottovuoto in Turchia, Cina, Malesia e Singapore.

L’attacco con i droni alla raffineria Rosneft nel sud della Russia è avvenuto pochi giorni dopo che un altro sospetto attacco con i droni ha costretto l’azienda russa del gas Novatek a sospendere le operazioni presso un terminale di esportazione di carburante nel Mar Baltico.

Gli attacchi e i danni alle raffinerie russe hanno ridotto la capacità della Russia di lavorare il greggio, il che ha portato a un aumento delle esportazioni russe di greggio, secondo i dati del settore e le stime degli analisti riportate da Reuters. L’aumento delle esportazioni di greggio potrebbe compromettere i tagli alle esportazioni che Mosca si è impegnata a realizzare questo trimestre nell’ambito dell’accordo OPEC+, ma, per il reesto, non limitano la capacità della Russia di piazzare petrolio sul mercato internazionale.


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