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Quando il PNRR paga la briscola. Ci indebitiamo male per i centri anziani

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Il “Sacro” PNRR, quello che i media e la sinistra presentano come la salvezza dell’Italia, dovrebbe investire in energie alternative, efficienza, digitalizzazione, modernità, etc. Del resto questi investimenti, pagati con denaro preso a prestito dalla Commissione e che dovremo restituire con tanto di interessi, sono strettamente vincolati. Eppure molti comuni hanno fatto un po’ i furbi e sono riusciti  a far finanziare progetti che con i teorici obiettivi c’entrano poco.

Si è parlato degli stadi i Firenze e venezia, ma a Modena si sono superati: i comuni del Distretto della Piastrella hanno deciso  che il PNRR va bene per finanziare il progetto “Un giro di briscola – attività di socializzazione rivolte ad anziani del territorio montano” ed il relativo quadro economico che riportano rispettivamente le finalità e le azioni previste, nonchè la specifica della spesa, poste in allegato.

Praticamente con la finalità della “Coesione sociale” si vengono a finanziare i centri anziani delle zone montane e non con pochi soldi , come da estratto dell’allegato che potete vedere qui allegato:

Il progetto nel suo complesso supera abbondantemente i 200 mila euro su tre anni. Mi chiedo quanti mazzi di carte da briscola si potranno acquistare con 9500 euro, una mia piccola curiosità che rimarrà non soddisfatta.

Quello che mi fa sorridere, e che dovrebbe farvi arrabbiare, non è che vengano finanziate le meritorie attività di socializzazione dei centri anziani, che svolgono una funzione essenziale nelle montagne appenniniche dimenticate dagli uomini. Quello che dovrebbe scandalizzare è il fatto che un debito “Cattivo”; preso a prestito da un ente esterno, che gode di un privilegio nell’esecuzione e che dovrebbe essere strettamente vincolato venga utilizzato in questo modo. Non dovevamo pagarci la digitalizzazione e le energie green? Questo genere di attività, necessarie, dovrebbero essere pagate con la fiscalità generale o con fondi derivanti dal normale debito pubblico, a sua volta poi ripagati dalla fiscalità generale nei dovuti tempi.

Questo progetto mostra l’incoerenza e l’inutilità di gran parte del PNRR: non c’è stato neanche il tempo di pensare a progetti coerenti con la sua finalità, per cui i comuni hanno finanziato quello che avevano già in pancia, che fosse coerente con gli obiettivi o meno e , soprattutto, che avesse un ritorno economico o meno. Perchè questi soldi DOVRANNO essererimborsati con gli interessi, e quindi con le nostre tasse, e NON potranno essere rinnovati nel tempo come avviene per l’ordinario debito pubblico. Il PNRR è un debito, esattamente come il debito pubblico, ma è un debito cattivo perché le sue regole non sono stabilite da noi, ma dalla Commissione che non lo rinnoverà(la Germania si arrabbierebbe moltissimo se il debito diventasse stabile), che ci obbligherà a rimborsarlo e che vi ha posto degli obiettivi vincolanti e spesso non logici. Quindi il PNRR non doveva andare alla meritoria briscola, ma a investimenti produttivi che, invece, vengono penalizzati, come ci dicono molti consulenti del settore. Ci sono aziende che han chiesto fondi per progetti produttivi effettivamente redditizi e innovativi e che ormai da molti mesi, fra ritardi e ricorsi, non hanno ricevuto nulla e sono ferme. Inanto, però, possiamo giocare a Briscola.

 


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