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Quali sono i 10 paesi al mondo con maggiori riserve di petrolio?

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Tutti sappiamo chi sono i maggiori produttori di petrolio greggio al mondo e possiamo elencare i primi tre senza sforzo. Ma il fatto è che i maggiori produttori non sono necessariamente i Paesi con le maggiori riserve, cioè che nel tempo possono produrre più oro nero. Del resto possedere una risorsa natuale non significa sfruttarla completamente, sia per motivi di carattere finanziario, sia per una specifica scelta del paese. Inoltre c’è una differenza fra risorse sicuramente accertate e risorse potenziali di un paese.

Ecco i dieci Paesi più ricchi di petrolio greggio in ordine crescente.

nr 10 Libia
Si stima che il Paese nordafricano abbia riserve per circa 48,3 miliardi di barili di greggio. Tuttavia è un produttore relativamente minore, con una media giornaliera di circa 1,2 milioni di barili. L’instabilità politica e le lotte di potere tra le diverse fazioni in seguito alla guerra civile sono la ragione principale dei continui problemi della Libia nello sfruttare al meglio le sue risorse petrolifere. Tuttavia, sembra che le cose stiano iniziando a cambiare, con l’Europa che guarda al Paese nordafricano come a una maggiore fonte di petrolio e di gas naturale, con l’ENI come protagonista.

nr 9 USA
Le fonti stimano le riserve di greggio degli Stati Uniti in modo diverso. Alcune, come l’Energy Information Administration, le valutano in poco meno di 36 miliardi di barili e contano separatamente le riserve di condensati negli strati di scisto.  Altre, come la World Population Review, contano greggio e condensati insieme, arrivando a riserve di 68,8 miliardi di barili per gli Stati Uniti. Secondo i dati dell’EIA, greggio e condensati insieme ammontano a circa 74 miliardi di barili. Eppure il Paese è il più grande produttore di greggio al mondo. Questo significa che le sue riserve saranno le prime a esaurirsi

nr 8 Kuwait
Secondo l’OPEC, il Kuwait possiede circa 101,5 miliardi di barili di riserve petrolifere accertate. Il piccolo Stato del Golfo produce tra i 2,4 e i 2,67 milioni di barili di petrolio al giorno ed esporta circa 1,7 milioni di bpd. Lo Stato ha grandi progetti per le sue ricchezze petrolifere: entro il 2030, la Kuwait Petroleum Corporation prevede di aumentare la capacità produttiva del Paese fino a 4 milioni di barili al giorno. Chiaramente, il Kuwait non è particolarmente preoccupato dalle previsioni che prevedono il declino della domanda di petrolio.

nr 7 Emirati Arabi Uniti
Gli Emirati Arabi Uniti, terzo produttore di petrolio dell’OPEC, detengono circa 111 miliardi di barili di greggio e ne producono in media 2,7 milioni al giorno. Di questi, esporta 2,3 milioni di barili al giorno, secondo i dati OPEC. Oltre a essere un importante produttore di petrolio e a ospitare alcune delle maggiori riserve mondiali, gli Emirati Arabi Uniti sono anche un esempio di economia che sta utilizzando la sua principale merce di esportazione per diversificarsi da essa. Grazie alla ricchezza petrolifera, gli Emirati Arabi Uniti si sono trasformati in una calamita per il turismo di lusso e nutrono grandi speranze come polo high-tech.

nr 6 Russia
Secondo l’EIA, la Russia possiede circa 80 miliardi di barili di riserve accertate di greggio e, a partire da questo mese, produce circa 9,4 milioni di barili al giorno, esclusi i condensati. Un paio di anni fa, la Russia produceva più di 11 milioni di barili al giorno, compresi i condensati, ma l’invasione dell’Ucraina e le sanzioni occidentali che ne sono seguite hanno provocato una risposta che si è concretizzata in un taglio della produzione. Nonostante ciò, le esportazioni di greggio e combustibili sono tornate ai livelli prebellici.

nr 5 Iraq
L’Iraq, il secondo produttore dell’OPEC, possiede riserve accertate di circa 145 miliardi di barili, con una produzione di circa 4,5 milioni di barili al giorno. Le esportazioni sono in media di 3,4 milioni di barili al giorno ma, come il Kuwait, l’Iraq ha grandi progetti. L’ambizione di Baghdad è quella di eguagliare la produzione del più grande membro dell’OPEC, l’Arabia Saudita, ma secondo gli analisti non sarà in grado di farlo: la capacità produttiva dovrebbe raggiungere un picco di circa 6,3 milioni di barili al giorno nei prossimi cinque anni.

nr 4 Iran
L’Iran ha riserve di petrolio pari a 208,6 miliardi di barili e produce circa 2,39 milioni di barili al giorno. Di questi, esporta solo poco più di 760.000 bpd, secondo i dati OPEC. La ragione di questo sostanziale divario tra riserve, produzione ed esportazioni sono, ovviamente, le sanzioni statunitensi che la precedente amministrazione ha imposto nuovamente all’Iran. Nonostante le sanzioni – e il fallimento dei negoziati per la loro rimozione – l’Iran ha esportato più greggio, raggiungendo 1,13 milioni di bpd alla fine del 2022 e iniziando quest’anno con una traiettoria ascendente. Ci sono anche piani per aumentare la produzione anche in futuro, soprattutto destinata ai mercati orientali di Cina e India.

nr 3 Canada
Il Canada possiede 171 miliardi di barili di greggio, la maggior parte dei quali sotto forma di bitume nelle sabbie bituminose: ben 166,3 miliardi del totale sono sabbie bituminose, concentrate nell’Alberta. Si tratta di un decimo delle riserve petrolifere totali del mondo. Il Paese è il quarto produttore di petrolio al mondo, con una media giornaliera di oltre 5 milioni di barili l’anno scorso, un record. È interessante notare che la produzione è in aumento nonostante gli sforzi del governo federale per ridurre l’industria a causa della sua impronta di carbonio. Però la domanda di petrolio fa sì che i produttori continuino a pompare. Un recente sondaggio Ipsos ha rilevato che il Canada è anche il fornitore di petrolio preferito su scala globale.

nr 2 Arabia Saudita
L’Arabia Saudita, il secondo produttore mondiale e il più grande dell’OPEC, ha riserve accertate di circa 267 miliardi di barili. La produzione è stata di poco superiore ai 9 milioni di barili al giorno nel 2021, salita a 11,5 milioni di bpd nel 2022, per poi essere tagliata di recente di mezzo milione di bpd nell’ambito dell’ultimo round di tagli alla produzione dell’OPEC+. Nonostante la stretta sulle redini della produzione, il regno prevede di espandere la propria capacità produttiva dagli attuali 12 milioni di barili giornalieri a 13 milioni di barili giornalieri nel 2027. Alcuni analisti però avvertono che l’Arabia Saudita è vicina a raggiungere il suo picco di produzione petrolifera.

nr 1 Venezuela
Uno dei Paesi più problematici al mondo, il Venezuela è anche il Paese con le maggiori riserve di petrolio al mondo, stimate in oltre 300 miliardi di barili. Tuttavia, le sanzioni statunitensi, una crisi economica ormai cronica e la corruzione hanno impedito al Paese di sfruttare al meglio le sue ricchezze petrolifere. Dopo un periodo di prosperità negli anni Novanta e nei primi anni Duemila, il primo crollo del prezzo del petrolio del nuovo millennio ha paralizzato l’economia venezuelana. Prima che avesse la possibilità di riprendersi, gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni che hanno decimato la produzione: nel 2022, la media era di 600.000-700.000 bpd. Le esportazioni sono state in media poco più di 600.000 bpd. Inoltre il petrolio venezuelano è acido e denso per cui non è adatto ad essere trasformato in tutte le raffinerie.

Questa è la situazione attuale delle riserve mondiali di petrolio. Si tratta di una fotografia Hic et Nunc, che non tiene conto di eventuali evoluzioni tecnologiche dell’industria estrattiva o di nuove scoperte, ad esempio sottomarine. Inoltre non tutto il petrolio è uguale: un conto è un petrolio “Light and sweet”, come quello di alcune aree del Nord America, un conto è quello denso e bituminoso venezuelano. Infine la difficoltà di estrazione di quello bituminoso canadese non è comparabile a quella, ad esempio, dell’Iraq.


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