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Prezzo petrolio in forte crescita dopo il taglio-schiaffo dell’OPEC

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Domenica l’OPEC+ ha annunciato a sorpresa un taglio della produzione di circa 1,16 milioni di barili al giorno, portando il taglio totale dell’OPEC+ a 3,66 milioni di bpd.
Oggi i prezzi del petrolio si sono impennati alla notizia, salendo inizialmente dell’8% prima di scendere leggermente. Adesso abbiamo che il WTI è attorno ai 79 dollari.


Gli Stati Uniti hanno criticato la mossa, affermando che non era saggio effettuare tagli data l’attuale incertezza del mercato. “Non pensiamo che i tagli siano consigliabili in questo momento, data l’incertezza del mercato – e lo abbiamo detto chiaramente”, ha detto un portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, come citato da The Hill. “Ma siamo concentrati sui prezzi per i consumatori americani, non sui barili, e i prezzi sono scesi in modo significativo dall’anno scorso, più di 1,50 dollari al gallone rispetto al picco dell’estate scorsa”. Però il taglio c’è stato e anche molto forte, per cui questa decisione, supportata dall’Arabia Saudita, è un vero e proprio schiaffo alla presidenza Biden, oltre che un aiuto indiretto alla Russia. 

Quasi metà del taglio sarà a carico dell’Arabia Saudita, che rinuncia a 500.000 bpd, praticamente la metà dei tagli. La Russia, nel frattempo, ha dichiarato che estenderà i tagli alla produzione di 500.000 bpd annunciati all’inizio dell’anno fino alla fine del 2023.

Il FT ha sottolineato la natura insolita dell’annuncio, in quanto è stato fatto al di fuori delle regolari riunioni mensili del gruppo, la prossima delle quali si terrà oggi.

La mossa dell’OPEC+ di limitare ulteriormente la produzione è arrivata dopo il brusco calo dei prezzi del petrolio del mese scorso, in gran parte guidato dalle preoccupazioni per il settore bancario dopo un paio di considerevoli crolli di banche negli Stati Uniti.

Gli eventi hanno scatenato la preoccupazione per la stabilità del sistema bancario occidentale, rafforzata dall’esperienza di quasi morte del Credit Suisse, e il timore di una recessione che si ripercuoterebbe sulla domanda di petrolio.

“L’OPEC sta adottando misure preventive in caso di un’eventuale riduzione della domanda”, ha dichiarato Amrita Sen di Energy Aspects alla Reuters. Evidentemente il cartello si sta preparando a una crisi che porterà a una caduta dei consumi.

 


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