Analisi e studi
PIL italiano in calo: l’economia si contrae a sorpresa nel secondo trimestre. Cosa sta succedendo?
L’economia italiana rallenta. Il PIL del secondo trimestre 2025 segna un -0,1%, deludendo le attese. Analizziamo le cause: dal peso della domanda estera ai problemi interni, fino all’immobilismo europeo.

Il secondo trimestre non ha mandato dei segnali positivi per l’economia italiana. Il prodotto interno lordo italiano ha registrato una contrazione dello 0,1% rispetto al trimestre precedente nei tre mesi fino a giugno 2025, riducendo l’espansione dello 0,3% del primo trimestre e contrastando nettamente con le aspettative del mercato che prevedevano un’espansione dello 0,2%, secondo una stima preliminare.
Ecco il relativo grafico:
Si tratta della prima contrazione dal secondo trimestre del 2023, sotto la pressione del contributo negativo della domanda estera netta, a causa delle minacce tariffarie degli Stati Uniti e della volatilità dei prezzi delle materie prime che hanno pesato sui flussi commerciali. Inoltre il settore primario (agricultura, estrattivo e pesca) e quello industriale hanno darto un contributo negativo, mentre quello dei servizi è rimasto stabile nel suo apporto al PIL.
Il PIL italiano è cresciuto dello 0,4% rispetto all’anno precedente nel secondo trimestre del 2025, ben al di sotto delle aspettative del mercato dello 0,6% e in decelerazione rispetto al tasso di crescita dello 0,7% del trimestre precedente. Si è attestato al tasso di crescita più basso dal 2020, eguagliando il terzo trimestre del 2024.
La situazione economica italiana quindi non è stata positiva nel secondo trimenstre, e non poteva essere diversamente. L’immobilismo europeo,lo shock sui prezzi energetici della guerra dsei 12 giorni, i problemi dei dazi USA non hanno sicuramente aiutato l’economia.
Siamo di fronte a una situazione che si sta progressivamente deteriorando, di fronte all’immobilismo nazionale causato da un immobilismo europeo, però non si vedono né consapevolezza del problema né la volontà di risolverlo. Alla fine a Bruxelles non sono molto toccati dai problemi italiani.
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