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Petrolio a 150 Dollari al barile (quindi benzina sopra i 2,3 Euro/litro). La previsione di JP Morgan

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Il responsabile della ricerca sulle azioni energetiche dell’area EMEA di JPMorgan, Christyan Malek, ha condiviso una prospettiva interessante sui prezzi del petrolio Brent, avvertendo che potrebbero continuare a salire fino a raggiungere i 150 dollari al barile entro il 2026, secondo un nuovo rapporto di ricerca. Questa previsione si basa su diversi fattori chiave che stanno influenzando il mercato petrolifero.

Uno dei principali catalizzatori di questa previsione è il concetto di “shock di capacità”, che si riferisce alla limitata capacità di produzione di petrolio in tutto il mondo. La combinazione di tagli alla produzione dell’OPEC+, guidati principalmente dall’Arabia Saudita, e un divieto di esportazione di carburante dalla Russia hanno contribuito a ridurre l’offerta globale di petrolio greggio. Di conseguenza, l’aumento della domanda di greggio e le restrizioni sull’offerta hanno fatto salire i prezzi del petrolio, influenzando i costi al consumo.

Il prezzo del Brent era stato scambiato intorno a 93,55 dollari al momento dell’avvertimento di Malek. L’analista di JPMorgan prevede che i prezzi del Brent oscillino tra 90 e 110 dollari l’anno prossimo, con ulteriori aumenti previsti per il 2025. Tuttavia, Malek sottolinea che il percorso dei prezzi del petrolio sarà caratterizzato da una notevole volatilità. già questo spingerebbe la benzina sopra i 2 euro in media stabilmente, ma 150 la spingerebbe stabilmente sopra i 2,3 euro al litro.

Malek ha anche sollevato preoccupazioni riguardo ai tagli alla produzione dell’OPEC e alla mancanza di investimenti nella nuova produzione di petrolio. Questi fattori, insieme alla crescente domanda e alle limitazioni dell’offerta, contribuiranno alla complessa dinamica dei prezzi del petrolio nei prossimi anni.

È importante notare che JPMorgan aveva precedentemente previsto che i prezzi del petrolio difficilmente avrebbero superato i 100 dollari al barile quest’anno, a meno che non si verificassero eventi geopolitici significativi che agitassero i mercati. La banca aveva anche indicato la possibilità che l’OPEC+ aumentasse le forniture globali di petrolio. Tuttavia, la situazione attuale indica un crescente squilibrio tra domanda e offerta globale, con una prospettiva di deficit di 7,1 milioni di barili al giorno nel 2030 a causa della persistente domanda e della limitata capacità di produzione.


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