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Perù: il nuovo presidente chiede elezioni anticipate, mentre le manifestazioni scuotono il Paese

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Il caos scende in Perù ed ora anche la massime cariche temono i sommovimenti sociali. Il Presidente del Perù Dina Boluarte ha escluso di dimettersi e ha insistito sulla necessità di anticipare le elezioni presidenziali il giorno dopo che il Congresso ha votato contro la proposta, respingendo il tentativo del governo di alleviare la crisi politica iniziata con l’impeachment dell’ex leader Pedro Castillo.

Boluarte ha dichiarato che le sue dimissioni non risolveranno la crisi politica del Paese. “Resteremo fermi qui finché il Congresso non risolverà la questione delle elezioni anticipate”, ha dichiarato sabato durante una conferenza stampa con i membri del suo gabinetto e delle Forze Armate.

Boluarte ha chiesto al Congresso di approvare la riforma costituzionale necessaria per organizzare il voto anticipato. “Chiedo di riconsiderare il voto sulle elezioni anticipate”, ha dichiarato. “L’83% della popolazione peruviana vuole elezioni anticipate, non cercate scuse per evitare di anticipare le elezioni, non nascondetevi dietro l’astensione”.

Peccato che venerdì, il Congresso abbbia votato contro la riforma per anticipare le elezioni al 2023, non riuscendo a raccogliere i due terzi necessari per approvarla. Il mandato quinquennale di Castillo è attualmente previsto terminare nel 2026.

Successivamente il presidente del Congresso Jose Williams ha dichiarato che l’organismo valuterà una richiesta di riesame della proposta di riforma costituzionale. “Lavoreremo sulla riconsiderazione per vedere se si raggiungono i voti”, ha detto in una conferenza stampa dopo una riunione del Consiglio di Stato.

Nel frattempo il Perù è nel mezzo di una crisi politica che ha visto disordini diffusi. Secondo il Ministero della Salute, almeno 20 persone sono morte in scontri con la polizia e mercoledì il governo ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per 30 giorni nel tentativo di ripristinare l’ordine, eliminare i blocchi e riaprire le strade. la polizia sta reprimendo le manifestazioni in modo sempre più brutale e ci sono immagini di soldati o agenti che sparano sulla folla

La priorità del governo, ha sottolineato Boluarte, è quella di ripristinare i collegamenti stradal e aeroportuali, permettendo la distribuzione del cibo.

Parlando accanto a Boluarte, il capo del Comando congiunto delle Forze Armate Miguel Gomez ha affermato che le forze di sicurezza hanno “recuperato la normalità” nel Paese e che sabato mattina non ci sono state proteste.

Boluarte, il vicepresidente di Castillo, che ha prestato giuramento al Congresso dopo la sua estromissione, ha prima chiesto di anticipare le elezioni di due anni, al 2024, e poi ha sostenuto una tempistica ancora più rapida. I sostenitori di Castillo, che hanno protestato contro la rimozione del presidente per corruzione, chiedono elezioni il prima possibile.

Segni di tensione hanno già colpito anche il gabinetto di Boluarte: il ministro della Cultura Jair Perez e il ministro dell’Istruzione Patricia Correa hanno pubblicato su Twitter le loro lettere di dimissioni. “La violenza di Stato non può essere sproporzionata e generatrice di morte”, ha scritto Correa.

Boluarte ha dichiarato che annuncerà i cambiamenti nel suo gabinetto, senza fornire dettagli sui ministri che nominerà o sulle date. Ha inoltre invitato alla pace e al dialogo tra i diversi settori politici. “Il governo di Dina Boluarte è un governo di transizione, in questo breve lasso di tempo abbiamo


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