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PERCHE’ NON VALE LA PENA DI LEGGERE LA RELAZIONE COLAO (figuriamoci applicarla)

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Mi ero ripromesso di leggere la famosa relazione Colao, quelle 35 pagine che, secondo Contebis, dovrebbero essere la guida al salvataggio dell’Italia. Per fortuna che , partendo dall’inizio, mi sono capitate le premesse del documento che mi hanno mostrato come la lettura fosse solo una perdita di tempo.

Le premesse guidano le conclusioni: se queste sono sbagliate o superficiali, il resto è inutile. Vediamo le premesse del documento Colao:

L’Italia ha importanti punti di forza – tra cui creatività, dinamismo, imprenditorialità diffusa e
orientata all’export e una capacità di attrazione unica al mondo – ma la crisi ha messo in
drammatica evidenza cinque fragilità del nostro Paese, che hanno anche contribuito alla bassa
resilienza dell’economia italiana ai precedenti shock (2008-2009 e 2011-2012):

  • Tassi di crescita economica e livelli di produttività da anni inferiori a quelli delle altre
    grandi nazioni europee
  •  Un rapporto tra debito pubblico e Pil tra i più alti dell’area OCSE
  • La scarsa efficienza ed efficacia della macchina amministrativa pubblica
  •  Una rilevante economia sommersa (12% del Pil) con una significativa evasione fiscale
    (oltre 110 miliardi di euro all’anno)
  •  Un elevato livello di diseguaglianze di genere, sociali e territoriali, un basso tasso di
    partecipazione femminile al mercato del lavoro ed un numero molto elevato di giovani
    che non studiano e non lavorano.

Per ascoltare premesse così profonde, non accompagnate da nessun dato, neanche in nota, bastava ascoltare un talk show mattutino. Magari, essendo all’estero, sono state queste le sue principali  fonti di informazione sull’economia italiana, ed un aziendalista puro non è detto che capisca qualcosa di economia politica, politica economica e pubblica amministrazione. L’esperienza aziendale dà un po’ di praticità, e dovrebbe essere obbligatoria per qualsiasi dipendente pubblico, che, prima dell’assunzione, invece che un concorso, dovrebbe gestire una pizzeria o un negozio per sei mesi, però non fornisce una maggiore intelligenza o visione, di per se. Dato che abbiamo parlato però dei temi in queste premesse per secoli a scenair, vorremmo tornarci:

  • Produttività. La produttività, è un concetto noto dagli anni sessanta, non è qualcosa di infusione divina, ma viene a variare al variare dei volumi prodotti. La seconda legge di Kaldor afferma che la crescita della produttività della manifattura è direttamente proporzionale alla crescita della manifattura stessa, cioè del suo output. Le motivazioni sono varie e logiche: economie di scala, maggiore specializzazione, distretti industriali etc. Quindi Colao, se volesse più produttività, dovrebbe prima vedere come incrementare l’offerta, e quindi la domanda, dei prodotti italiani. Vai a vedere….
  • Anche i sassi sanno ormai che il debito pubblico è cresciuto quando vi è stato il divorzio fra Banca d’Italia e tesoro, per il peso degli interessi, neanche per la spesa pubblica. Ed allora ? Colao No Euro?
  • La scarsa efficienza ed efficacia della Pubblica Amministrazione è plasticamente dimostrata dal fatto che bisogna chiamare uno da Londra per scrivere queste banalità. Oppure non sarà un problema limitato alle due forze politiche gli gli hanno firmato il mandato?
  • vediamo una fonte al di sopra di ogni sospetto per l’economia non rilevata. nel 2017 ISTAT affermava che si l’economia “Non rilevata” (quindi anche quella da attività illecite) era del 12%, ma anche affermava che era in calo il suo peso sull’economia di ben 1,5%. Il problema è che questo settore è anche influenzato da cosa è definito illecito e cosa non lo è. Oltre a questo c’è l’ovvia influenza della ricchezza, o povertà, collettiva e dei sistemi di assistenza sociale. Pensare per partito preso è stupido e va bene se fai un compitino, ma socialmente è devastante. Se mai il tema del giorno è l’esterovestizione degli utili con trasferimento delle sedi nei Paesi Bassi, Irlanda o…Londra. Toh, la città di Colao;
  • Che il problema sia la disuguaglianza di genere è, francamente, una PALLA VERGOGNOSA, per la quale basta controllare i dati dell’Unione Europea/Eurostat Il GAP di genere in Italia è fra i più bassi nell’Unione europea, quindi come facciamo a dire che il problema dell’Italia è il gap di genere? Seriamente, abbiamo cercato notizie o informazioni, o ci siamo basati sui soliti pregiudizi antitaliani? questo punto è stato fornto da qualche piddino povero di idee e che ripete a pappagallo quello che altri, magari veramente con questo problema, dice a Bruxelles.

La cosa migliore di questa relazione è di aver messo le proprie errate premesse in testa, evitando quindi la necessità di leggere il resto e facendo risparmiare un bel po’ di tempo da utilizzarsi più proficuamente, magari leggendo una Storia della Rivoluzione Francese. In conclusione, quando le premesse sono sbagliate o superficiali, o entrambe, il prodotto non può che essere superficiale, sbagliato e di scarsa qualità. Colao si è basato su una visione distorta e scorretta dell’economia e dell’Italia ed i risultato non è potuto essere che una relazione superficiale e, francamente, pericolosa. Eppure Colao festeggia a Villa Pamphili.


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