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Pechino: l’ondata di covid svuota le strade e le aziende. Fino all’80% di infetti

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Pechino ha aperto completamente tutte le misure di prevenzione e controllo, ma questo non ha portato al forte aumento dell’attività economica che ci si attendeva in città. Questa domenica, le autorità hanno emesso un avviso alle imprese di riprendere il lavoro in qualsiasi momento senza approvazione, però la maggior parte dei residenti è preoccupata per l’infezione o è stata già infettata. Restano a casa e si isolano consapevolmente se stessi a casa Pechino è come una città vuota. Un certo numero di residenti a Pechino ha affermato che da otto a nove adulti nella loro cerchia di conoscenze sono stati infettati dal virus . I test per il virus vengono ancora fatti dalle autorità che però neanche più informano gli interessanti, e questo semina però panico.

Dopo che il blocco è stato revocato in tutta la Cina il 7 dicembre, il coronavirus a Pechino si è diffuso rapidamente, con interi nuclei famigliari che si sono infettati o, comunque, ne hanno i sintomi, nella forma di febbri alte, cioè simili a quanto visto nella variante omicron europea. 

Secondo le statistiche ufficiali, la popolazione residente a Pechino è di circa 21 milioni, più diversi milioni di stranieri. A Pechino ora mancano statistiche ufficiali accurate. Molti residenti di Pechino intervistati dal giornalista hanno affermato che l’80% di loro è infetto nella comunità. Il governo cinese ha annunciato in precedenza che dal 14 dicembre non annuncerà più infezioni asintomatiche. 

Le informazioni non vengono più diffuse e questo, paradossalmente, viene a diffondere altrettanto panico quanto i lockdown ingiustificati e assoluti. La maggior parte dei residenti a Pechino si è messa volontariamente in quarantena a casa e perfino postini e corrieri sono positivi e ammalati, al punto che la posta si accumula nei depositi e non viene consegnata. Secondo il sito web del People’s Daily e altri resoconti dei media di domenica, più di 2.000 corrieri a Shanghai, Heilongjiang, Guangdong, Hunan e in altri luoghi hanno avviato questa settimana la modalità “invio notturno” per garantire che Pechino possa superare senza problemi il periodo di punta di affari.

Alla fine il panico sta causando danni equivalenti a quelli del lockdown. Possibile che non ci sia una via di mezzo fra la serrata totale e l’anarchia? Se esiste non è quella che sta percorrendo il governo di Pechino.


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