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Pagamenti elettronici, quali sono i pro e i contro?

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Con l’avvento di Internet, i pagamenti elettronici hanno acquistato negli anni una progressiva e crescente rilevanza. Ma non v’è dubbio che sia stato negli ultimi anni il vero boom di questa forma di pagamento, che ha finito per arrivare anche nei negozi fisici superando la forma di tradizionale pagamento via POS.

Se le innovazioni tendono a portare sostanziali vantaggi in termini di comodità e velocità delle transazioni, questo non significa che non possano avere anche lati negativi, sia dal lato dell’utente che da quello dell’azienda che accetta i pagamenti. Per fare un esempio, è cresciuto molto nel 2020 anche in conseguenza della forzata permanenza a casa in conseguenza dei lockdown il settore dell’iGaming e dei casinò. Giocare a una slot machine, a patto che lo si faccia in modo responsabile come divertimento occasionale e non in maniera compulsiva (la ludopatia è certamente un problema serio e attuale) può essere divertente e l’uso di pagamenti elettronici un vantaggio per l’utente.

Allo stesso tempo però, non tutti si fidano nel consegnare a un sito web così tanti dati sensibili, dal nome e cognome, agli estremi della loro carta d’identità, a quelli della carta di credito. Per questo motivo, stanno ad esempio crescendo il numero di siti che accettano il pagamento in Bitcoin e altre criptovalute. Questo metodo dà il vantaggio di non dover dare i dati delle proprie carte di credito con i rischi di sicurezza conseguenti.

Pagamenti digitali, il boom dei wallet

Il wallet, o per usare un termine italiano portafoglio elettronico, è un’app che memorizza i dati dell’utente e consente di effettuare diversi tipi di transazioni: dal pagamento alle casse di negozi fisici, ai negozi online, ai trasferimenti di denaro da un utente all’altro. Un portafoglio digitale può memorizzare quasi tutto ciò che hai dentro quello fisico: carte bancarie, biglietti di trasporto, patente di guida, carte bonus di diversi negozi, biglietti per eventi, ecc. C’è anche un portafoglio digitale crittografico, quello che memorizza le chiavi per accedere e gestire diverse criptovalute.

Per usarlo, devi installare il software del portafoglio digitale sul tuo dispositivo. Principalmente è un’app mobile che scarichi sul tuo smartphone, ma può anche essere utilizzata su un personal computer. Dopo l’installazione, puoi aggiungere le carte di credito, importare biglietti e documenti di identificazione e in qualche paese anche la patente di guida. Quando la banca conferma le informazioni delle tue carte, puoi utilizzare lo smartphone per pagare dove vuoi.

L’unica cosa che non potrai inserire sarà il contante, una forma di pagamento ancora apprezzata da molti utenti per i pagamenti nei negozi fisici. E rispetto al contante, il lato negativo, spesso in particolare per chi riceve il pagamento, è il fatto di dover pagare delle commissioni. Quando i pagamenti sono molto piccoli, la presenza in alcuni casi di commissioni fisse può diventare un handicap significativo per l’esercente.

Quali sono i portafogli digitali più diffusi?

Tra i portafogli digitali al momento più diffusi vanno annoverati:

  • PayPal
  • Apple Pay
  • Android Pay
  • Google Wallet
  • Samsung Pay

PayPal è uno dei portafogli digitali più antichi e più utilizzati. Viene per effettuare pagamenti online e trasferire fondi tra parti con relativa facilità. PayPal è disponibile sia per gli utenti Android che iOS.

PayPal ha intensificato il suo mercato dopo aver firmato accordi con Mastercard e con il processore di carte First Data. Ciò consente ai clienti di avere la possibilità di pagare con l’app PayPal, con lo stesso procedimento delle applicazioni tap-to-pay come Apple Pay, o scorrendo una Mastercard PayPal per effettuare acquisti in negozio.

Apple Pay è invece una tecnologia di pagamento contactless per dispositivi Apple. È stato progettato per allontanare i consumatori dai portafogli fisici in un mondo in cui le tue carte di debito e di credito sono sul tuo iPhone o Apple Watch, consentendoti di pagare utilizzando il tuo dispositivo anziché una carta.

Android Pay, come indica il nome, è l’opzione di pagamento per smartphone in negozio sicura e veloce di Google integrata direttamente nel sistema operativo. Come la maggior parte degli altri portafogli mobili, Android Pay si basa sulla tecnologia NFC per abilitare i pagamenti toccando un telefono su un terminale abilitato per NFC.

Lanciato nel 2015, Samsung Pay fa invece qualcosa che nessun altro portafoglio digitale fa; utilizza sia tecnologie NFC che MST. Ciò significa che è possibile effettuare pagamenti contactless presso terminali abilitati NFC e terminali a banda magnetica tradizionali. Oltre ad essere in grado di memorizzare le tue carte di credito e debito, puoi anche memorizzare buoni regalo, carte premio e abbonamenti. Samsung ha anche il suo sistema di ricompensa per gli acquisti.

Non c’è dubbio sul fatto che tali sistemi di pagamento abbiano rivoluzionato per molti il modo di fare acquisti. C’è tuttavia ancora un numero significativo di utenti, non solo in Italia, che preferisce per una serie di motivi usare dove possibile (ovvero offline) il vecchio contante. Tra questi, come recentemente sottolineato dal membro del consiglio direttivo della BCE Yves Mersch in una lettera al ministro Gualtieri, un migliore controllo della propria spesa e la totale assenza di commissioni.


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