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Euro crisis

Padoan: “Troppi giovani se ne vanno”. Mica devono stare qui a pagare le pensioni di Monti, Renzi, Padoan e Curtò… L’Italia affama le nuove leve e giustamente loro scappano!

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Sarò succinto: perchè un giovane italiano dovrebbe restare in Italia a prendere il 50% circa (o anche meno) dello stipendio che può invece percepire all’estero? Ed a pagare un costo della vita altissimo? E tasse tanto assurdamente alte da annichilire, con gaudio franco-tedesco, ogni speranza italiana di uscire dalla crisi economica facendo crescita? Ed essere messi in competizione con gli immigrati a bassissimo costo, anzi a livelli da fame, fatti arrivare a proposito dall’Africa senza re-distribuirli in EUropa, per preciso volere franco-tedesco? Senza poter nè risparmiare nè garantire un futuro alla propria progenie? Nella maggior parte dei casi non potendosi nemmeno permettere di fare figli? E pagando pure contributi previdenziali altissimi (di norma, circa il 33% dello stipendio lordo per i lavoratori dipendenti) che in massima parte non verranno restituiti in quanto servono, come nel miglior schema Ponzi, a pagare le pensioni di coloro che hanno contribuito a creare il disastro attuale?

Eppoi, non era Poletti che diceva che è meglio “non avere fra i piedi” i nostri giovani emigrati, di fatto insultandoli? Dunque, forse, tali giovani italiani dovrebbero restare in Italia per pagare la pensione a gente – appunto – come Poletti e famiglia? Senza dimenticare le varie definizioni poco lusinghiere a loro appioppate dai governanti ed affini negli ultimi anni dai vari sinistroidi, definiti “choosy” (Mario Monti e Elsa Fornero), “bamboccioni” (ministro Padoa Schioppa), “sfigati se non sono laureati a 28 anni” (Michel Martone), evidentemente le nuove leve si stanno dimostrando molto più reattive di quanto qualcuno si aspettasse. Ma stiamo scherzando?

Come da mie personali attese, ormai siamo arrivati vicini al punto in cui si vieterà ai giovani italiani di emigrare, troppo utili per pagare i costi dei vecchi politici (e non) che hanno creato il disastro attuale. Il primo passo verso la guerra civile, purtroppo….

Diciamolo, la sinistra ha fatto un disastro. Il problema è che nessuno li ha autorizzati a prendere le tragiche decisioni degli scorsi 6 anni, dopo il golpe del 2011. Decisioni quasi sempre pro core-EU, non pro-Italia. Decisioni non casuali, vedremo se emergerà che qualcuno è stato opportunamente “lubrificato” per compiere tale scempio (no, non ho detto Enrico Letta e/o Mario Monti e/o Matteo Renzi, assolutamente non ho pronunciato nè voglio pronunciare tali nomi; va in ogni caso menzionato lo sconcertante numero di ministri italiani – soprattutto di sinistra, ma non solo – che hanno ricevuto la Legion d’Onore francese, che si conferisce per servigi fatti allo Stato francese [e non a quello italiano]; su tutti il presidente della Repubblica Napolitano, Prodi, Enrico (e Gianni) Letta, D’Alema, Pinotti, Pisapia, Bonino, Franceschini…). Come simbolo della provata corruzione tra i magistrati ricordo il giudice Diego Curtò, vice presidente vicario della sezione fallimentare della procura di Milano, che per mezzo della tangente incassata assieme alla moglie Antonia Di Pietro fece impropriamente fallire il primo gruppo privato italiano cancellando nel giro di 5 anni migliaia di posti di lavoro italiani di pregio; Montedison fu infatti venduta ai soliti francesi di casa a Milano, francesi sempre molto a loro agio con la procura meneghina almeno a giudicare dal percorso netto nelle vicende giudiziarie cisalpine (ultimo il caso Mediaset-Vivendi, dove per ora nessun interesse francese è stato colpito da sentenza punitiva della procura milanese, ndr).

E non voglio nemmeno pensare a cosa potrebbe succedere se prima del voto ci fosse un attentato in Italia perpetrato magari da immigrati pro-ISIS arrivati coi barconi. E’ successo in tutta l’Europa che conta prima dell’ultimo voto, non mi stupirei capitasse anche in Italia….

Attenti politici e boiardi italiani, state giocando con il fuoco. Basta una scintilla e assieme al crack italico rischia di esplodere la rabbia. Politici, magistrati, giornalisti che non hanno fatto l’interesse nazionale – e che magari sono stati remunerati per tale fine – sono secondo chi scrive coloro che rischieranno di più in caso di caos nazionale, soprattutto se eventuali casi di corruzione dovessero essere esposti mediaticamente.

Infatti se è vero che il crack italico è vicino (se non si fa nulla, ci sarà durante il biennio 2018-19), non sono assolutamente certo che la cittadinanza accetterebbe supinamente l’arrivo della troika, anzi! Parlo di oggi, non di due o tre o quattro anni fa.

Ai posteri….

MD


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