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NINO GALLONI INTERVIENE SULL’ARTICOLO DI MARCO SABA SULLA NUOVA GENERAZIONE DI MONETE VIRTUALI

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Se non conoscessi e non frequentassi Marco Saba da più di un decennio, penserei che, dietro il citato articolo, si nasconda quanto di meglio e di terribile potrebbero proporre i Rothschild o quelli sopra i Rothschild! Invece so che è tutta farina del suo sacco.

Marco Saba è un genio, è sempre stato un genio, ma ciò non significa che abbia ragione in tutto.
Personalmente condivido ed apprezzo quanto ha scritto dal punto 2 in giù (leggere per credere), ma dissento su un aspetto – importante – della premessa o punto 1: le banche, sì, creano moneta (scritturale e virtuale), ma il processo non finisce lì.

EquaCoin: la nuova generazione delle monete virtuali di Marco Saba

Se non ci fosse il descritto passaggio creativo o credito moderno, l’umanità sarebbe rimasta agli usurai; così, invece, si è finanziato uno sviluppo che ha portato (anche qui, virtualmente, ma non solo) l’umanità – per la prima volta dopo millenni – fuori dalla scarsità (e lo stesso capitalismo avrebbe trovato ostacoli per il suo divenire). Tuttavia, la moneta creata all’inizio del processo produttivo, deve confermarsi come reddito e come moneta effettiva a un certo punto (quando si paga il lavoro): la recente evoluzione (carte di credito, ecc.) ha dissimulato tale circostanza, ma la sostanza non cambia.

Il contributo del credito moderno e delle banche allo sviluppo è stato (e dovrebbe essere) quello di ovviare alla carenza (e alla non necessità) di mezzi monetari accumulati, risparmiati o presenti al momento dell’inizio del ciclo produttivo. Che, poi, le banche vadano oltre – anche grazie a taluni meccanismi che Saba descrive – è patologia che porta a crisi e problematiche…
Dixi et salvavi animam meam!

Nino Galloni


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